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Aggiornato: 13 giugno 2025
Quest'uomo dunque che, per disgrazia aveva comune con lui anche le poco splendide vesti, appena il vide fattagli una festa cordiale: E così, gli disse; come ti sei comportato Omobono, e la fortuna come s'è comportata con te? Benissimo l'uno e l'altra, Elia, per quanto riguarda me solo, ma è pur sempre vero che i nostri godimenti non hanno ad essere intieri. Tu gi
Trasvolaron frattanto i dì gagliardi Della mia giovinezza, e sovra mille Splendide larve io posto avea gli sguardi; E nulla oprai che d'alta luce brille! E si sprecar fra inani desidèri Dell'alma mia bollente le faville! Lamento sui fuggiti anni primieri Che d'eccelse speranze ebbi fecondi, E di ricchi d'amore alti pensieri!
I suoi vicini, naturalmente, si voltarono verso il giovane a fargli complimenti; i fumi dello Sciampagna, salendogli al cervello come nubi di colore rosato, assumevano per Gustavo le forme più seduttive delle più splendide chimere, l'avvenire gli appariva come una terra promessa di delizie e di ricchezze, a cui stesse per approdare.
Perchè i trionfi ci sono stati ed il relativo bottino; sono premii guadagnati nel cotillon, sono sciarpe di garza leggiera, un braccialetto di argento bruciato, due o tre piccole bomboniere, una farfalla dalle ali splendide di verdemare, una ricca decorazione di cui egli, diplomatico dell'avvenire, si spogliò volenteroso per deporla nelle tue mani, come vi deporr
Era bella sempre; forse più di prima, per molti; ma non più come prima, e s'indovinava al solo vederla che il dolore era passato sul fronte della povera Gilda. Così l'ostro nemico, scaldato sulle arene dei deserti africani, brucia i teneri germogli delle piante, alidisce le splendide corolle dei fiori.
Due splendide liriche di Arrigo Boito. Il Ghislanzoni fu il primo che incoraggiò l'ingegno di Praga. Quando questi pubblicò la sua Tavolozza, l'eminente critico, parlandone in un giornale cittadino, dava principio al suo articolo colle seguenti parole: "Finalmente, abbiamo un poeta." L'Inno a Satana, di Giosuè Carducci.
E talor quell'afflitta anima in bella Giace magion, che al volgo ivi stupito Rammemoranza d'alte gioie appella. Allor più d'un fra gl'infimi è colpito Dal sentir ch'è pur cosa egra e mortale Uomo a sorti sì splendide nodrito. E tra sè dice: «Ai fortunati oh quale »Stolta invidia portai, se tutti dee »Involver duolo ed esterminio eguale!»
Parola Del Giorno
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