Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 26 giugno 2025
Or chi sofferse guerreggiando offesa, Rimanga, ed esca la robusta gente Meco a pugnar ne la sì pia contesa; Dio sovra i suoi rimirer
Or tu chi se’, che vuo’ sedere a scranna, per giudicar di lungi mille miglia con la veduta corta d’una spanna? Certo a colui che meco s’assottiglia, se la Scrittura sovra voi non fosse, da dubitar sarebbe a maraviglia. Oh terreni animali! oh menti grosse! La prima volont
Allor disse 'l maestro: <<Non si franga lo tuo pensier da qui innanzi sovr'ello. Attendi ad altro, ed ei la` si rimanga; ch'io vidi lui a pie` del ponticello mostrarti, e minacciar forte, col dito, e udi' 'l nominar Geri del Bello. Tu eri allor si` del tutto impedito sovra colui che gia` tenne Altaforte, che non guardasti in la`, si` fu partito>>.
e vidi cosi` grandi come antichi, con quel de la Sannella, quel de l'Arca, e Soldanieri e Ardinghi e Bostichi. Sovra la porta ch'al presente e` carca di nova fellonia di tanto peso che tosto fia iattura de la barca, erano i Ravignani, ond'e` disceso il conte Guido e qualunque del nome de l'alto Bellincione ha poscia preso.
Amor mio, vita mia, sei pur buono, e perchè mi fai tanto soffrire? Quando penso che sono stata nelle tue braccia, che il mio cuore ha palpitato sovra il tuo, che le nostre labbra si unirono, che per un istante l'universo e Dio non esistettero più per noi, per me... mi domando se vivo ancora, o Alberto! Come le mie braccia sono vuote! E come fredde le mie labbra! Oh se potessi morire...
La luce de' suoi fatti alle sincere Menti dimostra qual mortale ei fosse; E quando ascese alle superne sfere, Confusa alfin calunnia ammutolosse. Della Chiesa ogni santo condottiere Sovra l'orme di Carlo indirizzosse, Ed oggi ancor sulle lombarde rive Delle virtù del Grande il frutto vive.
Una giovine romea per quei verdi poggi va: altra mai sí casta e bella non fu vista viaggiar. Le scendea lunga la gonna sovra l'erbe della via; giú calato un cappellino i begli occhi le copría. Lei seguiva un cavaliere, la seguiva a fin di mal; ma per quanto si affrettasse, non potevala arrivar. A un olivo, presso un eremo, dopo tanto la fermò: essa allora a quella pianta benedetta si appoggiò.
Lo terzo, che di sopra s’ammassiccia, porfido mi parea, sì fiammeggiante come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenëa ambo le piante l’angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi sù di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che ’l serrame scioglia».
mi venne in sogno una femmina balba, ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta, con le man monche, e di colore scialba. Io la mirava; e come ’l sol conforta le fredde membra che la notte aggrava, così lo sguardo mio le facea scorta la lingua, e poscia tutta la drizzava in poco d’ora, e lo smarrito volto, com’ amor vuol, così le colorava.
Ma quando restavano soli, solissimi, in un vagone, in un salotto di albergo, Chérie e Paolo, egli lasciava che la sua fisonomia esprimesse tutta l'angoscia che premeva, perennemente, il suo cuore. Senza dir verbo egli si abbandonava sovra una sedia, esausto dallo sforzo di vivere: tutta la sua orribile miseria, lo mordeva, nella carne e nel cuore; ed egli provava lo spasimo dell'irreparabile.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca