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Aggiornato: 26 giugno 2025
Or ti riman, lettor, sovra 'l tuo banco, dietro pensando a cio` che si preliba, s'esser vuoi lieto assai prima che stanco. Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba; che' a se' torce tutta la mia cura quella materia ond'io son fatto scriba. Lo ministro maggior de la natura, che del valor del ciel lo mondo imprenta e col suo lume il tempo ne misura,
d'un ronchione, avvisava un'altra scheggia dicendo: <<Sovra quella poi t'aggrappa; ma tenta pria s'e` tal ch'ella ti reggia>>. Non era via da vestito di cappa, che' noi a pena, ei lieve e io sospinto, potavam su` montar di chiappa in chiappa. E se non fosse che da quel precinto piu` che da l'altro era la costa corta, non so di lui, ma io sarei ben vinto.
mi venne in sogno una femmina balba, ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta, con le man monche, e di colore scialba. Io la mirava; e come ’l sol conforta le fredde membra che la notte aggrava, così lo sguardo mio le facea scorta la lingua, e poscia tutta la drizzava in poco d’ora, e lo smarrito volto, com’ amor vuol, così le colorava.
Vi era sovra il pozzo una gran carrucola e intorno ad essa scorreva una fune, all'un de' capi della quale era legata una grossa pietra, che serviva di sonda: e la gettavan nel pozzo per misurarne la profondit
Giovanna era rimasta sovra pensieri, e non badava al senso riposto della sentenza del trovatore. I suoi grandi occhi di smeraldo erravano, senza guardare, lunghesso le tappezzerie di cuoio dorato che decoravano la parete.
e la faccia del sol nascere ombrata, sì che per temperanza di vapori l’occhio la sostenea lunga fïata: così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva.
In quello sguardo che posò primiero Sovra i nostri dolori e i nostri giubili, È un poter che strascina a pio sentiero. Mille congiuran f
Parlando andava per non parer fievole; onde una voce uscì de l’altro fosso, a parole formar disconvenevole. Non so che disse, ancor che sovra ’l dosso fossi de l’arco gi
E pria che ’n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d’uno aspetto, e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d’un grado fece letto; ché la natura del monte ci affranse la possa del salir più e ’l diletto. Quali si stanno ruminando manse le capre, state rapide e proterve sovra le cime avante che sien pranse,
Per questo, era un superstizioso dell'amore. Se io lasciava un ventaglio, sovra una mensola, Nino Stresa lo prendeva, lo schiudeva, lo avvicinava al viso, continuava a tenerlo fra le mani, incapace di lasciarlo; se io perdevo un fiore dalla cintura, se mi toglievo un guanto, egli raccoglieva subito il fiore e rubava senz'altro il guanto.
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