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Aggiornato: 8 giugno 2025
Il sequestro vi aveva imprigionato non soltanto il grosso dei mobili, ma anche le piccole raffinatezze della ninfa saltellante, che vi aveva passato le ultime estati e che forse sognava di ballarvi le ultime contraddanze della vita.
La domenica notte l'ebbi in braccio a suo e tuo dispetto: non sognava o stava in estasi, e credo piú a me stesso che a niuno. DULONE. Non dico io che non siate giaciuto con una donna e che non si l'abbiate impregnata, ma non è Amasia. ERASTO. Quella con la quale io giaccio ha il piú bel corpo che mai si sia visto, i piú gentili costumi che sieno in donna, la maggior accortezza che s'udí mai.
Anche Nicla sognava, abbandonata alla cadenza uguale, ascoltando il tonfo e lo sgocciolìo dei remi e il cigolare d'una forcola. Rapiva il fanciullo sbucato dal giardino, e lo teneva perchè non corresse più il mondo.
Chiuso nel suo studio, seduto dinanzi ad uno scrittoio, Gabriele Terzi rileggeva per la quarta volta una lettera di Adriana, chiedendosi se sognava o diveniva pazzo. La lettera diceva: «Signore, Quando riceverete questa mia, sarò gi
Promessa ad un altro, non poteva sperare di unirsi per sempre ad un uomo amato, e sognava di esaltarsi almeno per un tempo per un grande amore, prima di sacrificarsi per tutta la vita! E tutte le promesse che avevo creduto di scorgere nell'espressione di quella sua strana idea, mi balenarono al pensiero in quell'ora di dolore, come un miraggio.
Non si sarebbe presentata alla Comunione?... Egli le aveva detto che se pensava ancora al suo amore, se ne sognava nella notte, non avrebbe potuto accostarsi alla mensa del Signore... Perchè dirle di quelle cose, lui che pensava sempre al suo amore, che ne sognava a occhi aperti?... Ah, perchè?... Per la speranza non confessata, ma conscia, ch'ella ritornasse a confessarsi la mattina, a dirgli che aveva pianto, sognato, delirato... come lui stesso!...
Così egli sognava. La politica fu la prima ad appassionarlo.
Seppi all'indomani che il dì innanzi erano partiti da Lugano alla volta dei confini lombardi, da quindici a venti giovinotti, per tentare uno di quei moti insurrezionali che il fantastico patriotismo del Mazzini sognava tanto più facili e sicuri quanto meno verosimili. Tutte le spedizioni organizzate a quell'epoca nel Canton Ticino abortirono miseramente. Ma il Modena, cuore d'artista, mente poetica, educata all'idealismo del dramma e infervorata dalle splendide utopie mazziniane; il Modena credeva, sperava attendeva l'istante a lui segnato per lanciarsi nuovamente nel campo della azione; e frattanto, declamando al teatro di Lugano la Divina Commedia di Dante, le liriche del Berchet ed altri frammenti di poesia repubblicana, sovveniva di denaro le reclute che gi
Io dormiva qua come un tasso e sognava d'aver trovato l'anel d'Angelica; quell'anel, dico, che chi lo portava in bocca non poteva esser veduto da persona. Pensate or voi, donne mie, se io era allegro di sí fatta ventura!
Ma Giuliano non era uomo da vivere contento e tranquillo in una così grande fortuna. Egli sognava ardue imprese e gloria. Erano, come gi
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