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Aggiornato: 24 maggio 2025
E quando gli parve di aver dominato abbastanza il primo impeto di collera che aveva suscitato nel suo spirito quella improvvisa rivelazione, movendo qualche passo, le disse con voce soffocata e raccolta: Ebbene, Dio ti perdoni, disgraziata. No, no: è il tuo perdono che voglio, Ezio; tu hai diritto di uccidermi.
Il principe leggeva di una voce soffocata dalle lagrime; i singhiozzi lo strangolavano. Non pertanto, continuò: «Ti domando un giorno di sosta. Che cosa è un giorno? Tu
Il domestico indicò rispettosamente col gesto un’altra stanza a Donna Laura. Quindi corse ad annunziare la visita. La marchesa apparve. Era una signora piuttosto pingue, con i capelli grigi. Aveva li occhi pieni di lacrime. Aperse le braccia all’amica, senza parlare, soffocata da un singulto. Dopo un poco, Donna Laura chiese, non alzando li occhi:
Ella non udiva più quel che Ezio continuava a dire contro di lei con voce soffocata, scotendole violentemente un braccio. All'enormit
Lalla si scosse, abbrividì, spalancò gli occhi esterrefatta, ma poi, sciogliendosi dello scialle e sfavillando negl'improvvisi riflessi della sua veste gialla, cacciò le mani nei capelli di lui e balbettando chiamami Satanella! con voce rotta, soffocata chiamami Satanella!... Satanella tua! si abbandonò così, senza muoversi dalla poltrona, dimentica di tutto, senza lacrime, sorridendo, vinta dai sensi e dalle immagini che le tumultuavano nella mente.
Ve lo dirò, rispose Camilla, ma a condizione soltanto che voi mi perdoniate; altrimenti non lo farò mai. Si comprendeva ch'ella era risolutissima. Ditele di sì, sussurrò il conte all'ufficiale; tale promessa non impegna. Bene, sì, mormorò Federico con voce soffocata, parla! Egli è quel giovane frate, il padre Leone, che venne a salutare il conte nel porto di Rimini.
Sono morto, pensò in un baleno. Dove sono? E l'angoscia che gli stringeva ancora il cuore, diede luogo a un terrore misterioso. Alzatevi, disse una voce cupa e soffocata. Egli non si mosse. Alzatevi, ripetè l'istessa voce, e questa volta una mano si posò bruscamente sul suo braccio, e lo scosse. Allora sveglio del tutto a quel tocco, comprese.
Che significa ciò? mormorò Maometto. E i suoi occhi mandavano fiamme. Michel Magro, seduto sul tamburo, da parte, bisbigliava: Ohe, ohe! che la vada a finir mica bene? Ma in quella si aperse improvvisamente l'uscio di strada e una delle guardie si lanciò dentro gridando con voce soffocata: Maometto, Maometto, scappa!
Le vene turgide, pulsanti delle tempie, il viso rosso, gonfio, le labbra violacee, tremanti, il respiro affannoso, corto, esprimevano lo sforzo di una parola che egli voleva dire, ma che non gli riusciva dire, che rimaneva soffocata, strozzata in un rantolo....
(di scatto, con voce severa e soffocata) No, per carit
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