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Egli andò diviato a un gruppo di giovani in mezzo a' quali il suo socio Lalla dava una lezioncina di morale com'egli ne sapeva dare, con stizzatine d'occhi e gesti che spiegavano le parole oscure, e stava concludendo: Dunque tenetelo bene in mente, il mondo si compone d'uomini, ominicchi e cucurucù: gli uomini son quelli che non si lascian posar mosche sul naso, che sono amici degli amici, che hanno occhi e non vedono, che hanno bocca e non parlano, che hanno le mani e se ne servono in tutte le maniere; gli ominicchi sono i mezzi mezzi, quelli che non sono carne pesce: i cucurucù sono gl'infami e cascettoni, quelli che han per vizio di mangiarsi la zucca....¹ mi capite?

No eh? prende in mano l'astuccio delle racchette. Le racchette porti? To'. Per farne che? Ma non lo sai che Ginevra è un campo delle mie glorie! Sono socio onorario dell'Elvetic Club. Ci ho vinto la gara internazionale del Tennis, due anni fa. Altri tempi! Sta per mettere l'astuccio nell'involto. Che c'è di mutato? Siamo meno ricchi. Cosa fai? Metto le racchette. Fuori vanno.

E Marco si tolse il cappello in segno di rispetto. Ora, io sono particolarmente interessato in questo affare; non posso permettere che il signor marchese.... che V. S... dissipi la mia parte; o possa negarmela. Io ho usato, dunque, di un mio diritto di socio in affari: la ditta è; marchese Piero di Trapani e Marco Alboni. Non se n'esce!

Anche trovò del marcio, e non poco: i due giardini d'aranci, e un bel podere, affittati per ventimila lire all'anno al zu Vito e socio, n'avrebbero potuto dar quaranta, per lo meno! era stato proprio uno sperpero, e sarebbe stato urgente rimediarci. Ma c'era disgraziatamente quel benedetto contratto di fitto, e bisognava rispettarlo.

Ella era giunta a questo. Padre, fratello, amico, socio, marito, tutti sinonimi; uno poteva valere l'altro, non l'amante. L'amante restava ancora per lei il giovinetto imberbe che aveva sospirato sotto le sue finestre, che le aveva rapito un fiore e stretta la mano, per cui ella recitava, struggendosi di volutt

«Il 22 marzo ricorrendo un'adunanza dell'Accademia della Crusca, e tra le altre cose dovendo nominare un socio corrispondente in luogo del Giordani morto di fresco, fui io quegli che proposi il Guerrazzi dichiarando, che intendeva onorare lo scrittore, e non punto adulare l'uomo potente.

Con esso ebbi la sorte di essere socio nella commissione incaricata dell'esame del progetto, presentato dal governo al Senato nel giorno 17 del corrente aprile, commissione da me diretta ed instantemente promossa contro la proposta di un comitato segreto, che, per il consueto sommario metodo di procedura, mi sembrò non convenire all'importanza di un lecito argomento.

Per la povera Paolina fu un colpo tremendo. Trovarsi sola, vedova, a ventitrè anni, con una bimba sui ginocchi, in una posizione non ben definita, con dei parenti poveri e senza conclusione, trovarsi così, povera diavola! era un brutto pensiero. Per fortuna trovò nel socio di suo marito un galantuomo, che le disse: Senta, Paolina, alla morte rimedio non c'è e per me è come se fosse morto un mio fratello; ma se non può richiamare chi se n'è andato, sotto il riguardo degli interessi stia col cuore tranquillo. Questa bambina non perder

E via di questo tenore, incoraggito de' segni d'approvazione del mafioso, del quale aveva sempre avuta una paura maledetta. E l'indomani entrò nello scrittoio dell'amico come una bomba: non gli diede tempo d'aprir bocca. Era pazzo!!.. voleva levare i giardini ai Sala e al loro socio Lalla!!.. Lo sapeva con chi aveva da fare?

Era pure Socio Onorario dell'Alpine Club di Londra, del Club Alpino Francese, della Societ