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Aggiornato: 16 giugno 2025


comincio` ella, <<se novella vera di Val di Magra o di parte vicina sai, dillo a me, che gia` grande la` era. Fui chiamato Currado Malaspina; non son l'antico, ma di lui discesi; a' miei portai l'amor che qui raffina>>. <<Oh!>>, diss'io lui, <<per li vostri paesi gia` mai non fui; ma dove si dimora per tutta Europa ch'ei non sien palesi?

Io avea gia` il mio viso nel suo fitto; ed el s'ergea col petto e con la fronte com'avesse l'inferno a gran dispitto. E l'animose man del duca e pronte mi pinser tra le sepulture a lui, dicendo: <<Le parole tue sien conte>>. Com'io al pie` de la sua tomba fui, guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, mi dimando`: <<Chi fuor li maggior tui?>>.

Ma sien grazie al Signor che, ne' profondi Delirii miei, pur non sorrisi io mai Agl'inimici suoi più furibondi: Sempre attraverso tutte nebbie, i rai Del Vangel mi venian racconsolando; Sempre la Croce occultamente amai.

E pria che ’n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d’uno aspetto, e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d’un grado fece letto; ché la natura del monte ci affranse la possa del salir più e ’l diletto. Quali si stanno ruminando manse le capre, state rapide e proterve sovra le cime avante che sien pranse,

E Clementina pur, benchè offuscati, Sien vostri sguardi, presso a voi rimane: L'alme, che han vita in Dio, dai loro amati Non son lontane. Fra le mie braccia siete ad ogni istante, E bacio vostre lagrime pietose, E forte amor v'ispiro a tutte sante Bellezze ascose. Fuggon siccome rapid'ombra gli anni, Comun palestra a carit

Se il popol giudicato ha il portamento di donna, d'uomo, o l'ingegno, non buono, perdio! s'è santo ed ha cervel divino, è un ladro, un traditor, un Truffaldino. Le colpe innanzi a Dio non sono oscure, il re co' suoi processi le fa chiare; il mondo guarda, e fa sue conietture: dritte o torte che sien, vuol giudicare.

In nome mio tu vanne, mostrati lor: ben sai che sia la plebe; seco indugiar fia il peggio. A piacer tuo, fingi, accorda, prometti, inganna, uccidi: oro, terror, ferro, parole adopra; pur che sien vinti. Va, vola, ritorna. NER. Seneca, e tu, guai se d'uscir ti attenti della reggia:... ma statti da me lungi, ch'io non ti vegga.

Debbo immagine in terra esser di Dio, Debbo luttar contro a natura guasta, Debbo aver di giustizia alto desìo, Debbo non abborrir chi mi contrasta, Debbo amar tutti, anco i più rei nemici, Ed, ove il possa, oprar che sien felici.

Corri, e comanda ai miei spirti che i loro membri sien torti in spasimi crudeli: accorcia i loro tendini con crampi inveterati e d'aspre lividure coprili che il lor corpo apparisca di leopardo o di gatto selvaggio più maculato. Ascolta il lor ruggire! Che sien cacciati a fondo! I miei nemici sono a quest'ora in mio potere. Presto le mie fatiche avranno fine e tu sarai nell'aria libero.

Come d'autunno si levan le foglie l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo vede a la terra tutte le sue spoglie, similemente il mal seme d'Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, per cenni come augel per suo richiamo. Cosi` sen vanno su per l'onda bruna, e avanti che sien di la` discese, anche di qua nuova schiera s'auna.

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