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Aggiornato: 2 maggio 2025
«Oh!», diss’ io lui, «per entro i luoghi tristi venni stamane, e sono in prima vita, ancor che l’altra, sì andando, acquisti». E come fu la mia risposta udita, Sordello ed elli in dietro si raccolse come gente di sùbito smarrita. L’uno a Virgilio e l’altro a un si volse che sedea lì, gridando: «Sù, Currado! vieni a veder che Dio per grazia volse».
Poi seguitai lo ’mperador Currado; ed el mi cinse de la sua milizia, tanto per bene ovrar li venni in grado. Dietro li andai incontro a la nequizia di quella legge il cui popolo usurpa, per colpa d’i pastor, vostra giustizia. Quivi fu’ io da quella gente turpa disviluppato dal mondo fallace, lo cui amor molt’ anime deturpa; e venni dal martiro a questa pace». Paradiso · Canto XVI
Ben v'en tre vecchi ancora in cui rampogna l'antica eta` la nova, e par lor tardo che Dio a miglior vita li ripogna: Currado da Palazzo e 'l buon Gherardo e Guido da Castel, che mei si noma francescamente, il semplice Lombardo. Di` oggimai che la Chiesa di Roma, per confondere in se' due reggimenti, cade nel fango e se' brutta e la soma>>.
E come fu la mia risposta udita, Sordello ed elli in dietro si raccolse come gente di subito smarrita. L'uno a Virgilio e l'altro a un si volse che sedea li`, gridando: <<Su`, Currado! vieni a veder che Dio per grazia volse>>. Poi, volto a me: <<Per quel singular grado che tu dei a colui che si` nasconde lo suo primo perche', che non li` e` guado,
E come fu la mia risposta udita, Sordello ed elli in dietro si raccolse come gente di subito smarrita. L'uno a Virgilio e l'altro a un si volse che sedea li`, gridando: <<Su`, Currado! vieni a veder che Dio per grazia volse>>. Poi, volto a me: <<Per quel singular grado che tu dei a colui che si` nasconde lo suo primo perche', che non li` e` guado,
comincio` ella, <<se novella vera di Val di Magra o di parte vicina sai, dillo a me, che gia` grande la` era. Fui chiamato Currado Malaspina; non son l'antico, ma di lui discesi; a' miei portai l'amor che qui raffina>>. <<Oh!>>, diss'io lui, <<per li vostri paesi gia` mai non fui; ma dove si dimora per tutta Europa ch'ei non sien palesi?
comincio` ella, <<se novella vera di Val di Magra o di parte vicina sai, dillo a me, che gia` grande la` era. Fui chiamato Currado Malaspina; non son l'antico, ma di lui discesi; a' miei portai l'amor che qui raffina>>. <<Oh!>>, diss'io lui, <<per li vostri paesi gia` mai non fui; ma dove si dimora per tutta Europa ch'ei non sien palesi?
Ben v'en tre vecchi ancora in cui rampogna l'antica eta` la nova, e par lor tardo che Dio a miglior vita li ripogna: Currado da Palazzo e 'l buon Gherardo e Guido da Castel, che mei si noma francescamente, il semplice Lombardo. Di` oggimai che la Chiesa di Roma, per confondere in se' due reggimenti, cade nel fango e se' brutta e la soma>>.
Poi seguitai lo 'mperador Currado; ed el mi cinse de la sua milizia, tanto per bene ovrar li venni in grado. Dietro li andai incontro a la nequizia di quella legge il cui popolo usurpa, per colpa d'i pastor, vostra giustizia. Quivi fu' io da quella gente turpa disviluppato dal mondo fallace, lo cui amor molt'anime deturpa; e venni dal martiro a questa pace>>. Paradiso: Canto XVI
Poi seguitai lo ’mperador Currado; ed el mi cinse de la sua milizia, tanto per bene ovrar li venni in grado. Dietro li andai incontro a la nequizia di quella legge il cui popolo usurpa, per colpa d’i pastor, vostra giustizia. Quivi fu’ io da quella gente turpa disviluppato dal mondo fallace, lo cui amor molt’ anime deturpa; e venni dal martiro a questa pace». Paradiso · Canto XVI
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