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Aggiornato: 8 maggio 2025
È questa qui! e col ditino indicò il ritratto della Haute-Cour. Maria impallidì, e i suoi occhi si empirono di lacrime. Perchè piangi, adesso, mamma?... Non lo farò più. te lo prometto. Maria si strinse forte alla sua creaturina, e un singhiozzo, che le veniva dritto dal cuore, aprì lo sfogo ad un pianto dirotto.
Questo intimo sfogo del cavaliere Ignazio Cipicchia, basta a spiegare, se non a giustificare, l'entusiasmo con cui, una sera, in casa Menichelli, fece conoscenza con la signora Eleonora Barbetti, vedova del sempre compianto professore Lorenzo Barbetti, che in suo vivente stampò dottissimi opuscoli, non conosciuti, come al solito, che in Germania.
Più dopo quella prima tempesta si racquetò; e diè luogo a men travolti pensieri. L'amicizia ch'io strinsi coi giovani Ruffini ed era per essi e per la santa madre loro un amore mi riconciliò alla vita e concesse sfogo alle ardenti passioni che mi fermentavano dentro.
«Addio, Fulvia. Non mi rimproverate un ultimo sfogo dell'anima. Io non sono temibile per voi. Non credo di esserlo stato mai dinanzi alla vostra fiera virtù. Ma ora poi, mi sento disfatto in faccia a me stesso, e debbo esserlo anche in faccia a voi. A rivederci, se il destino lo vorr
Allora Nora si sfogò, balbettando, singhiozzando, ora nascondendosi il viso per la vergogna, ora torcendosi le mani per il dolore, per la disperazione. Aveva capito tutto; la colazione coll'Edita, col Kloss, era stata un pretesto: una cosa combinata.
Ma forse queste ingenue malinconie faranno sorridere di compassione lettori e critici. Sono morte tante belle e nobili cose: possiamo lasciar morire tranquillamente e oscuramente la Novella! E scusate, caro Rod, se per avere un pretesto di dirvi che vi ammiro e che vi voglio bene, Vi ho chiamato a parte di un inutile sfogo. Roma, 5 aprile, 1902. E la giustizia? esclamò Lastrucci.
Me ne accorgo; per questo non te ne ho riparlato più. Sei tu ora... Mi sfogo con te che mi conosci meglio degli altri, che comprendi, e non sei sciocco da ripetermi come gli altri: Questi confetti, quando?
Per Dio, ho fatta una bella gita quest'oggi! esclamò Giorgio, dando libero sfogo al dispetto, per tanto tempo trattenuto, dopo di essersi rinchiuso, solo, nella sua camera. Metteva proprio il conto che sacrificassi una giornata di Venezia, per ottenere di questi bei risultati e, così dicendo, buttò lontano una scarpa che si era levata. Mah! Le donne?... chi capisce le donne, è bravo davvero!
E frattanto, nessuno si presentava. Lo lasciavano solo co' suoi dubbi, senza offrirgli l'occasione d'un piccolo sfogo. Il signor cavaliere si rammentò allora di aver detto che non voleva vedere nessuno. E afferrato il campanello, suonò furiosamente. L'usciere comparve sull'ingresso. Che cosa comanda il signor cavaliere? Chiamatemi il signor Borgnetti.
Se ne sentiva al cuore un dolor di morte; ma subito il dolersi, il piangere, gli parevano uno sfogo dei dappochi, e gli balenava l'idea del ritorno improvviso. Tornare, sì, a casa; correre a C..., scendere dal signor Fedele, e sposa o no, portarsi via Bianca. Ma.... «se fosse gi
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