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Le visite di Prospero Anatolio a Maria si erano fatte a mano a mano più frequenti. Egli si trovava in un momento di sconforto e di tristezza: di sconforto, perchè come uomo politico aveva fatto un capitombolo; di tristezza, perchè la Haute-Cour era ritornata a Parigi, dove suo marito aveva avuto un impiego importante al Ministero degli affari esteri.

E infatti fra le altre, e più delle altre, la baronessa Renata de Haute-Cour, che da vari mesi faceva delirare invano il povero Anatolio, aveva cominciato, dopo la venuta di Maria a Firenze, a mostrarsi con lui di una amabilit

Forse appunto per un tale contrasto, o forse per il rumore, lo scandalo, l'invidia, i desideri, che la de Haute-Cour avea sollevati intorno a , Prospero Anatolio da due mesi ne era perdutamente invaghito, e balbettava con lei, balbettava in modo straordinario.

La de Haute-Cour era la moglie del ministro di Francia: una donnina che sembrava uscita da un capitolo di Feuillet, piena di grazia e di nervi; che rideva, parlava, gestiva continuamente, e che formava con Maria il più vivo contrasto. La duchessa d'Eleda aveva la maest

Fosse per le forti attrattive del frutto proibito, o fosse anche perchè avesse finalmente aperto gli occhi su quel che era Haute-Cour, il fatto sta che il prurito della coniugale riconciliazione durava acuto, insopportabile, fra carne e pelle, al duca d'Eleda. Ma sua moglie, che lo accoglieva sempre colla più schietta cordialit

È questa qui! e col ditino indicò il ritratto della Haute-Cour. Maria impallidì, e i suoi occhi si empirono di lacrime. Perchè piangi, adesso, mamma?... Non lo farò più. te lo prometto. Maria si strinse forte alla sua creaturina, e un singhiozzo, che le veniva dritto dal cuore, aprì lo sfogo ad un pianto dirotto.

Allora, per vendicarsi o per distrarsi, ritornava più accalorato presso la Haute-Cour, lusingandosi che sua moglie notasse come a lui, spento il focolare domestico, riuscisse facile di riscaldarsi ugualmente. Un'altra visita che Maria sopportava con rassegnazione era quella del marchese di Vharè.