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Aggiornato: 27 maggio 2025
Il Monforte digrignò i denti per la rabbia, e gli occhi gli si empirono di sangue. Il Cavaliere del fulmine crollando la testa parlò: «Ecco che si è detto troppo più di quello che si vuole per una giostra a oltranza. Cavaliere, se siete valente quanto audace, spero in Dio che avremo vittoria: nondimeno io vo' che siamo otto anche noi, perchè l'uomo deve ben fidare in sè, ma non presumere.
Sentiva una strana emozione e nel suo vecchio cuore uno straordinario sussulto. Involontariamente, gli occhi gli si empirono di lagrime. Ma la lotta fu breve, il nuovo amore fu più forte dell'antico. Egli balbettò, interrompendosi per l'emozione: La riverisco, Eccellenza. Mi perdoni.... non posso aprire... la chiave non c'è.... è inutile... non c'è nessuno... La stanza è vuota... Mi scusi....
Disse: Oh... e poi ripetè: Oh!... davvero? guardandolo con occhi dubbiosi. Non mi guardate come se fossi il ragno, o il leone, o il temporale, disse lui. Ditemi piuttosto se esiste un luogo al mondo dove avete desiderio di andare. E quando? E come? E con chi?... Gli occhi le si empirono di fervide lagrime. Vorrei andare in Italia, disse.
Ma gli occhi le si empirono di lagrime. Allora, dopo averseli asciugati, riprese la bambola o scese dal lettuccio. Io me ne vado disse debbo preparare il letto a questa qua! Uh! esclamava, baciando la pupattola quanto sei bella! vieni con mamma tua! Chiarinella rimase sola. Dopo un momento scese, rovistò in un angolo, trovò quello che cercava.
E pure mancò poco che per essa il Manzoni non rischiasse il capo, quando si pensi che per assai meno si empirono di generosi patriotti italiani le carceri di Gradisca e dello Spielberg. È noto come il Confalonieri, quando in attesa de' Piemontesi si ponevano gi
La fanciulletta in piedi, dritta dinanzi alla padrona che la pettinava, non si era mossa fino allora, ma traballò per quella strappata forte, improvvisa, e le si empirono di lacrime gli occhioni grandi, infossati nel visino smorto. Tuttavia rimase sbalordita, senza mettere un grido: era tanta la soggezione e la paura, che non osava fiatare.
D’un tratto i pomelli delle gote gli salirono vivamente verso li occhi, li angoli della bocca e le tempie gli si empirono di crespe, la pelle del naso gli si arricciò, il mento gli si torse un poco, tutti i lineamenti della sua faccia ebbero una comune mimica involontaria di orrore; e una specie di brivido visibile gli corse dalla nuca per le spalle.
Il Casalbara, lungo disteso nel letto, soffriva assai: aveva sulla fronte una pezzuola diaccia. Nora si chinò per guardarlo; colla testa bionda sfiorava quasi la faccia del marito. Come stai, Nannucci? L'altro rispose con un tremito, quasi con un sibilo impercettibile: quelle parole buone, affettuose, gli empirono la gola, gli occhi, il cuore di lacrime: Bene.... adesso, bisbigliò. Dio!
Brava, brava, esclamarono in coro le amiche; quattro angioletti che parevano staccati da un quadro di Raffaello. E girando pel prato empirono ben presto di vaghi fiorelli il loro grembiule, e liete le bambine s'assisero sotto l'ombra di annosa quercia.
Amavi Nancy; come potevi non amarla? I pietosi occhi le si empirono di lagrime. Ed ora anche le tue speranze sono naufragate, anche tu hai il cuore spezzato!... Nino non rispose. Si volse e andò alla finestra. Rivedeva Nancy, Nancy dalla voce dolce, dagli occhi come giacinti ceruli sotto il fosco slancio delle chiome.
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