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Aggiornato: 6 giugno 2025
Siamo stati a recare un cartello di sfida al marchese Aloise di Montalto da parte del signor Ernesto Collini. Questi mancando al ritrovo, a noi correva obbligo di far loro le nostre scuse. Dopo di che, io, come primo padrino del signor Collini, mi metto a disposizione del marchese di Montalto.
Egli avea suscitato nella mia mente un tumulto di idee affatto nuove e quasi risvegliato un senso nascosto, qualche cosa che dormiva in me, che sembrava morto, che sarebbe forse realmente morto senza quella potente evocazione. Alla domenica, in chiesa, Orsola che veniva sempre con me, mi mostrò la mia cattiva parente sussurrando: Veda che aria di sfida ha quella goffa!
Ma l'Italia è troppo lontana, oltre due mari, nell'incanto della sua eterna bellezza che le fa dimenticare persino i soldati morenti per lei sul primo lembo del deserto africano. Italia, Italia! è la loro suprema invocazione fu il grido supremo di sfida, col quale risposero all'immenso ruggito abissinio. E disparvero.
Mi farete la solitudine intorno? replicò ella sdegnata, guardandolo in aria di sfida. Suvvia, tentate la prova! Il Bardineto non vedeva più lume. Voi amate qualcheduno; le disse, con voce soffocata dalla rabbia; confessatelo! Sapete che non amo voi; ciò vi basti. In quelle asciutte parole l'animosa fanciulla aveva fatto il supremo sforzo della sua alterezza offesa.
Che ascolto! E come sai tu tal segreto? Per me non vi hanno segreti ove il bene della patria lo richieda. Tu vedi in me un nemico generoso il quale non avrebbe duopo del duello per perderti, denunziando i tuoi obblighi, i tuoi progetti, le tue trame, i tuoi abboccamenti; ma no, la sfida è corsa, uno solo di noi andr
Questo fu la sfida poderosa, quasi pazza, in cartello a giorno determinato che i palermitani stanchi di domandare lenimento alle profonde piaghe comuni, lanciavano alle autorit
Quel nous verrons fu una specie di sfida alla gioventù dorata di Milano. I moti di modestia che talvolta sorgevano in Nan
Gli Egiziani scesero in campo aperto in atto di sfida: Re Giovanni allora, tagliando colla sua spada le pelli che tenevano le provviste d'acqua, gridò: figliuoli, se non volete morir di sete andatevi a cercar l'acqua oltre la linea nemica. Fu come fosse aperto un alveare, chè da ogni lato irruppero squadre di Abissinesi che in breve tempo invasero tutta la pianura. La lotta fu accanita, il numero e il valore la vinsero, e dopo sforzi incredibili, gli Egiziani dovettero ritirarsi nei loro forti lasciando sul campo una buona met
La seconda.... Badiamo però.... La sfida non è ancora successa? No, vi rinuncio e parto per la mia miniera, ove mi chiamano per telegrafo. Qual'è la prima corsa per la via di Piacenza e Bologna? Ma.... quella delle 6.10, credo. Ebbene, prenderò quella.
«Signore,» rispose il Cavaliere primo venuto «volentieri farei quello che mi richiedete, ma il bisogno mi chiama altrove; io vedo il mio compagno assalito da due Cavalieri, nè posso lasciarlo solo: contro il Monforte, e non contro voi, noi portammo la sfida ad oltranza.» «Cavaliere, io non saprei dirmi vinto oggi, senza un patto.» «Ditelo.»
Parola Del Giorno
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