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TRINCA. Vi sète portato, con le spalle, da un Orlando, e avete fatto un gran resistere; non l'arebbon sofferte dieci asini e dieci muli: e con poco decoro avete difeso il gran decoro della vostra capitanía.

Lazzari sembrava una iena in agguato. Lungo le gallerie avevamo il fumo della macchina che entrava nelle celle a volumi a ubbriacarci e ad avvelenarci le ultime ore. Signori carabinieri, un po' d'acqua. Io muoio dalla sete! A Sampierdarena il cuore del brigadiere si lasciò intenerire dalla voce piangevole dei condannati. Ci faccia dare un caffè, signor brigadiere. Sia buono.

TIGEL. Nol provocare a sdegno mai: tu molto puoi sul suo cor; ma, piú che amor, può in lui impeto d'ira, ebrezza di possanza, e fera sete di vendetta. Or vanne: meco in quest'ora ei favellar quí suole: ogni tua cura affida in me. POPPEA Ti giuro, se in ciò mi servi, che in favore e in possa nullo fia mai ch'appo Neron ti agguagli.

ERASTO. Orsú, andiamo a casa, non tardiamo a dar cotal contentezza a mio padre, che con somma allegrezza vi sta aspettando. CINTIA. E come? vostro padre sa alcuna cosa di questo fatto? ERASTO. La balia ha discoperti al vostro e al mio padre gli amori nostri, e di commun consentimento giá sète stata confirmata mia sposa. Ma voi come non parlate?

Per un'anima bieca che, simile ad un vaso fetido ove si corrompe anche la rugiada che vi caschi, convertiva in occasioni di scelleraggine fino i più soavi affetti, non domandate se questa fu profonda, immedicabile ferita. Nol rimorse la propria colpa: solo vide l'orgoglio suo oltraggiato, il contaminato onor suo: la sete di vendetta, che gi

Avevano finito di batterlo, ma lo avevano trascinato nell'angolo più buio della stiva; lo avevano assicurato ad un forte anello di ferro, caricato di doppie, di triple catene; non gli portavano più da mangiare da bere; ed egli sentiva gli orrori della fame e più ancora gli stimoli della sete.

CINTIA. Dove volete voi che sia? piú presso che voi non vi pensate: quanto voi sète lontano da me. ERASTO. Che ne sai tu? CINTIA. Niun lo sa meglio di me. ERASTO. Non è peggior sordo che quello che non vuole intendere. Parlami un poco piú chiaro, rispondimi a proposito: chi è quella che m'hai fatta sposare?

Gl’innamorati, si sa, bevono sempre molt’acqua. Non hanno bisogno di bevande eccitanti, perbacco; piuttosto di refrigeranti, che estinguano, insieme con la sete, i soverchi ardori del sangue.

VIRGINIO. , conosco; e non potrebb'esser piú mio amico di quel che gli è. Ma che volete voi da lui? Se pensate d'alloggiar seco, vi dico che gli ha altre facende e che non vi attendere: che cercate pur altro oste. PEDANTE. Voi sète per certo esso. Salvete, patronorum optime. VIRGINIO. Sareste mai messer Pietro de' Pagliaricci maestro di mio figliuolo? PEDANTE. , sono.

Noi ci volgiam coi principi celesti d’un giro e d’un girare e d’una sete, ai quali tu del mondo gi