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No, no.... non l'intendevan così loro; le cose lunghe diventan serpi: o si stabiliva il tutto quella sera, o non se ne sarebbe parlato più. Eran sicuri che il su Francesco piuttosto che lasciarsi scappare una parola, si sarebbe fatto tagliare a pezzi: cercherebbero un'altra persona s'egli non volesse saperne della cosa, e buona notte.

Tutti erano contro di lui, tutti prendevano a sfrombolarlo da lungi, quale colla matita del caricaturista, quale coi periodi asmatici d'una lettera politica, quale coi perfidi accenni di una notizia recentissima; che in queste e in altre forme, che troppo mi condurrebbe in lungo il descrivere, le serpi potevano schizzare il loro veleno, o la bava.

I ntendo l'occhio a chi la fea gridare: A hi! ch'io la riconobbi, ahi! cruda ed empia L aura maligna, incantatrice e maga, V enefica non men di Circe fiera, P utta sfacciata, vecchia, il cui fetore V olgea gli uomini in bestie, augelli e serpi, S tringendo ai carmi soi l'altrui costumi. F úlica su pel monte ansando scampa, L o qual non piú vedere i' puoti mai.

Allor porsi la mano un poco avante e colsi un ramicel da un gran pruno; e ’l tronco suo gridò: «Perché mi schiante?». Da che fatto fu poi di sangue bruno, ricominciò a dir: «Perché mi scerpi? non hai tu spirto di pietade alcuno? Uomini fummo, e or siam fatti sterpi: ben dovrebb’ esser la tua man più pia, se state fossimo anime di serpi».

Le serpi hanno una gran parte nei favolosi racconti valdostani. Un contadino e consigliere comunale d’Issogne mi assicurava e lo avrebbe giurato, che i capelli delle donne morte messi nell’acqua si mutano in biscie. Ma la biscia non vi è considerata per l’animale immondo delle sacre scritture. Gi

37 Da iniqua stella e fier destin fu giunto a ber la fiamma in quel ghiacciato rivo; perché Angelica venne quasi a un punto a ber ne l'altro di dolcezza privo, che d'ogni amor le lasciò il cor emunto, ch'indi ebbe lui più che le serpi a schivo: egli amò lei, e l'amor giunse al segno in ch'era gi

Quivi Almafisa venne con l'onranza, fra mille ninfe d'arbori e de fiumi, ché ognun concorre a quella concoranza: men scherzan in cielo e' chiari lumi, nel mar e' pesci, e 'n cielo quei dal volo, le fiere in terra e i serpi ne' lor dumi. Novem doctrinae atque scientiae nodos intellige sub novem musarum figura. Non sine maxima proportione et harmonia orbes coelestes invicem locati sunt.

E via più che giammai con la man forte Egli il contorce, e con più studio il tende; Seco è Megera, e da le chiome attorte Una disvelle de le serpi orrende, E perchè deggia far piaga di morte Molto di tosco in su la punta spende Del ferro, e ferma ne l'arciero il guardo, Menando smanie, ch'a scoccar sia tardo.

Il terreno non è piano, ma accidentato, percorso da piccoli ruscelli, in molti punti paludoso; vi abbondano gl'istrici, le tartarughe e le serpi; noi vi trovammo spesso delle penne di galli selvatici, avanzi del pasto di qualche aquila: ciò dava ancora maggior risalto alla cupa poesia di questa riviera.

50 Tutta la gente alloggiar fece al bosco, e quivi la posò per tutto 'l giorno; ma poi che 'l sol, lasciando il mondo fosco, alla nutrice antiqua fe' ritorno, ed orsi e capre e serpi senza tosco e l'altre fere ebbeno il cielo adorno, che state erano ascose al maggior lampo, mosse Rinaldo il taciturno campo: 51 e venne con Grifon, con Aquilante, con Vivian, con Alardo e con Guidone, con Sansonetto, agli altri un miglio inante, a cheti passi e senza alcun sermone.