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Aggiornato: 21 luglio 2025
Per forza. Quasi ogni giorno, cara signora, mi capita di sentire che un amico, un conoscente di quelli che son cresciuti con me.... E fa impressione. Spariti, portati via da una febbre, da un colpo.... Il tale? Ma siamo stati insieme sere fa.... Il tal altro?... È naturale che si pensi: Verr
E lo rividi senza mutamento alcuno per ben sette sere.
La cosa finì con una gran lavata di capo del direttore, e dei parenti, sul brutto vizio di fumare, e non se ne parlò più. Ma da quel giorno Pierino pregava, pregava tutte le sere, tutte le mattine; pregava per ottenere il miracolo che le zie gli mandassero un po' di soldi e per ottenere la grazia di passar bene gli esami.
Una domanda bizzarra gli salì alle labbra, perchè sentiva confusamente che in quell'incontro era qualche cosa d'insolito, che lo rendeva diverso dagli altri di tutte le sere lungo certe strade, quando la gente comincia a diradarsi. Perchè avete fermato me? State lontano? Non molto: venga. La ragazza è bella? Sì.
E infatti per alcuni giorni, fosse effetto delle parole di Fortunata, fosse l'impressione del lutto recente, egli sfuggì i soliti amici e passò la maggior parte della giornata in casa, contentandosi, miracolo davvero nuovo per lui, di uscir tre sere di seguito in compagnia della moglie.
Anche prima, anche prima che la malattia lo inchiodasse nel letto, certe sere, quando era solo con me, all’improvviso mi stringeva tra le sue braccia con una disperazione che faceva per me la notte su tutta la terra e oscurava tutto l’avvenire. Non parlava ma stringeva più forte.
Era una bella sera di luglio, una di quelle superbe sere italiane che han formato mai sempre il delirio dei poeti e la disperazione dei pittori. Iddio, che le ha destinate gelosamente per questo popolo, tanto maltrattato dagli uomini, non patisce che l'opera suprema della sua mano venga sfigurata dall'arte.
Nella sera del 3, due sere fa, i coniugi Cappiello tornarono alla bottega che potevano essere le sette e mezza. Donna Maria, senza nessuno salutare della via, ficcò la gran chiave nella toppa, aperse la porta e sgusciò dentro. Nella semioscurit
Quante sere, solo, chiuso nel suo studio, aveva lasciato sfuggirsi dalle dita la penna, abbandonando il capo sul dorso della sua seggiola, sopraffatto da un ardente bisogno di pensare al passato. Ed era sempre la stessa lugubre apparizione che lo tormentava: di un corteo funebre, il quale, sotto un freddo cielo d'ottobre, s'avviava frettoloso giù per la lunga strada fangosa, mentre l'aria umida della sera faceva oscillare le fiamme gialle de ceri e sperdeva le preghiere de' preti e de' contadini. Egli si vedeva ancor l
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