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Aggiornato: 21 giugno 2025


«Mi mise dentro alle segrete cose». Segrete sono in quanto agli occhi mortali manifestar non si possono, percioché cosí i tormenti, come i tormentati e i tormentatori ancora tutti, son cose spirituali e invisibili a noi, e quinci segrete; quantunque gli effetti di quelle, secondo che mostrar si possono per iscritture e per ammaestramenti di santi uomini, tutto il ci sieno aperti e palesati.

Conoscevo la signora Steele per una donna intelligente e savia; piegai il capo sotto il doloroso peso delle sue cagioni segrete. Mezz'ora dopo Violet mi fece chiamare. La trovai affranta, ma in piedi e ferma di partire; e avendo arrischiata una parola per dissuaderla, n'ebbi in risposta che desiderava considerarsi gi

Del resto, ognuno vuol dir la sua; ma chi sa che il Rembrandt se potesse leggere tutte le pagine che si sono scritte per spiegare le segrete intenzioni della sua pittura, non darebbe in uno scoppio di risa!

Sfogliamo le cronache segrete: Perchè l'Y un anno è ammalato di nervi, un altro di stomaco, un altro di gambe, e va un anno all'Oropa, un altro anno a Santa Caterina, un altro al mare? Perchè? Perchè all'Oropa, a Santa Caterina, al mare è andata la X. Indaghiamo questa X. Veste sempre all'inglese, ha il parasole-alpenstok, predilige la penna d'aquila nel cappellino. Ed è ammalata?... Di cuore!...

O pur, per vie segrete, per recessi opposti, al sol tornarono, alla vasta luce, alla libert

Ed elli a me, come persona accorta: <<Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne vilta` convien che qui sia morta. Noi siam venuti al loco ov'i' t'ho detto che tu vedrai le genti dolorose c'hanno perduto il ben de l'intelletto>>. E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose.

Delle segrete battaglie, che lo turbavano così, il Sant'Angelo non cercò e non volle confidenti. Anzi, la ferma convinzione che nessuno avesse potuto leggergli nell'animo, gli era argomento di vivo conforto.

Essa aveva veduto aprirsi una fra le porte ferrate delle segrete, e uscirne scortato da un secondino un giovane prigioniero. Era Curzio Ventura, che veniva condotto da Petronio innanzi al giudice Marini. Lo vide essa appena, che lo riconobbe: ma pure non credeva a' suoi occhi, e si avvicinò a guardarlo meglio nel viso; poi fra i singhiozzi esclamò: Curzio! Curzio! sei tu?

Certo è, come ho potuto vedere nelle carte segrete del famoso Pasqualoni, direttore generale di polizia, che i poveri erano anche preziosi ausiliari della squadra politica, per il tramite dei parroci.

Una sola creatura rimaneva ancora immacolata su quel letamaio: Vitaliana. E le si dimandava di rubare le carte segrete di suo marito, e di consegnarle ai suoi nemici!

Parola Del Giorno

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