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Aggiornato: 22 giugno 2025
Quella mattina, benchè appena fosser suonate le sette, la principessa era nel suo salotto e il principe con lei. Sedevano a un tavolino, coperto da uno sfarzoso tappeto della Cina, e sul quale erano, un po' in disordine, i varii pezzi di un servizio da tè, in argento. Le fiammelle azzurre si alzavano sotto il gran vaso, nel quale il tè bolliva, gorgogliando.
Sedevano innanzi al fuoco, come dicevo, scaldandosi le ginocchia e discorrendo così, quando a un tratto videro venire innanzi la loro gallina, che si era levata ad ora insolita, e che veniva a specchiarsi nella fiamma.
Marta si accorgeva forse dell'effetto prodotto, perchè un raggio più vivo brillò ne' suoi occhi, che rivolse ad Alberto, come per metterlo a parte del suo trionfo e fargliene omaggio. Sedevano al pranzo di nozze dato da Toniolo per presentare la sua sposa.
Nel salotto l'aria era tiepida e leggermente aromatizzata da alcune pastiglie, che la contessa Ginevra aveva gittato sulle brace del caminetto, poco prima che entrasse il dottore. Vi fu un silenzio. Il salotto, di un gusto ricco e severo, in quella penombra diventava quasi cupo: solo le poltrone, sulle quali sedevano gl'invitati, e che evidentemente la padrona vi lasciava per una fine amabilit
Una sera i tre antagonisti di C... si erano infervorati più che mai nella discussione politica. Le finestre della sala erano aperte, e parecchi paesani attratti dalle grida, sporgevano dai parapetti le bocche spalancate. La Camera del signore aveva le sue tribune. Quella sera l'assemblea era completa. Il medico e i due domestici sedevano a poca distanza dal signore.
Se non che Giuliano non si rivolge solo ai maestri veramente cristiani. Egli suppone ci siano anche dei maestri pagani nel cuore, ma che, pel timore degli imperatori che sedevano sul trono prima di lui, e, in generale, per una ragione di opportunismo, trascuravano il culto degli dei. A costoro egli dice: «Certo, fino ad oggi, vi erano delle ragioni per non entrare nei templi, e la paura che, d’ogni parte, ci pendeva addosso, rendeva perdonabile il nascondere la vera dottrina intorno agli dei. Ma ora che gli dei ci hanno donata la libert
Al tavolo sedevano due uomini, l'uno beatamente sprofondato in una gigantesca sedia a bracciuoli, che ne celava quasi tutta la persona, l'altro seduto a cavalcioni di una sedia di cuoio, colle braccia incrociate sul davanzale. Quei due uomini erano del tutto dissimili tra di loro, come diverso era il modo, nel quale stavano seduti.
E su quei sedili? sedevano a destra e a sinistra due preti, ambi conosciuti da noi; a destra il generale dei gesuiti, ed a sinistra il più astuto di quella setta monsignor Corvo sul davanti un vecchio a bianca capigliatura sul volto del quale scorgevansi i segni dell'atroce tortura. Al posto d'onore stavan due donne coperte da bianco velo, e candidissimo era tutto il resto dell'abbigliamento.
Sedevano, allacciavano le mani, ovvero consertavano le braccia, si guardavano seriamente, scoppiavano in un folle scroscio di risa, o si baciavano. Tutto cominciava e finiva per codesto. La natura sembrava non occuparsi che di queste due felici creature.
Quando nella piazza comunale strepitavano consecutivamente i sette starnuti di Mastro Peppe De Sieri, detto La Bravetta, tutti li abitanti di Pescara sedevano alle mense e incominciavano il pasto. Subito dopo, la maggiore campana vibrava i tocchi del mezzodì. Un’ilarit
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