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Aggiornato: 25 giugno 2025
Una nube le passò sugli occhi e qualche cosa le pesò dietro la nuca come una mano, che la tirasse pei capelli verso terra: ed era quasi la stessa sensazione della sera innanzi, quando quel signore l'aveva bruscamente afferrata alzandola sul proprio petto per gittarsi sul canapè. Le parve di diventare fredda, scura; forse i morti sono così nel sepolcro. Quelle tre donne le erano gi
La Teobaldi si stupì che quella fosse Venere, perchè non aveva, ai suoi occhi, nulla di particolare; era una femmina nuda, nè meglio nè peggio di tante altre. E anche non le piaceva quella tinta scura, quasi nera, che il quadro aveva preso qua e l
Come la brigata fu al bivio, uno che precedeva di pochi passi vide quella cosa scura a piè del rialto; e correndovi accostò la lanterna. Non ebbe tempo di vedere che fosse, e Tecla facendo uno sforzo, con voce rotta dall'affanno gli gridava: «signore, sono una povera creatura, non mi faccia alcun male; vado a Torino a salvare il signor Giuliano...
Oh, Maria Santissima, chi facci scura c'aviti!.... No, sula è pp'accomora.... Trasiti, trasiti, ca vaiu cca 'nfacci, e tornu! E chiamatila, a Tinnirina, ca vi fa cumpagnia. appare: D. Ninnaru. Uh, don Ninnaru è chistu! Ch'è graziusu! Ch'è eleganti! Mi pari un spinnacardiddi! E chista non po' essiri parti mia! Cca 'stu iocu ha duratu assai e divi finiri!
Del resto, troveranno da allogarsi a senno loro. Una cosa dovete far voi; ridere, come essi fanno di sicuro, in questo momento, all'osteria del Greco, bevendo il bicchiere della staffa. Spinello pensò che Tuccio di Credi era un buon diavolo, ad onta della sua faccia scura. E ricordò il discorso di mastro Jacopo, che lo aveva paragonato alle pere spine, brutte di fuori e buone di dentro.
Pel fitto d'una scura nuvolaglia finalmente il sole era riescito a ficcarsi: ora quell'immane viluppo s'andava colorendo, i suoi lembi ondulanti si accendevano. Dalla terra inumidita si sprigionava un lievissimo odore che a poco a poco diventava più acre. Ma il silenzio non s'interrompeva.
Ebbe una tentazione subita di gittarsi nelle braccia del marito e di dirgli: «Giudicami! ecco le mie colpe!» Ma ella credè di scorgere negli occhi di Sergio uno sguardo sinistro, una luce scura che l'arrestò. Volse quindi il dorso in silenzio e se ne andò lentamente a preparare il the.
Poi, sempre diritto in piedi, rigirando il cappello fra le dita, cominciò a raccogliersi e a pregare, ma senza muovere nemmeno le labbra. La chiesa era scura, quasi deserta; ma il biascicare sonnolento di quei due o tre bacchettoni dalla faccia gialla, gli dava fastidio, gli toglieva il fervore.
L'étere, disse il chirurgo. Una delle faccie gialle s'abbassò su di lei, e le avvicinò al viso una reticella scura fatta come una maschera.
Tre giorni fa, in una scura e fetida vanella d'un palazzo in via Tribunali, d'un subito, qualcosa cadde con un tonfo sordo, e spaventò i sorci che frugavano tra i cocci sparsi e le immondizie e i rifiuti di quelle ruine borghesi ond'escono, continuamente, a turbare i pranzi delle immonde bestie, le improperie delle serve e i pianti dei piccini impertinenti. Cadde dunque qualcosa.
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