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Aggiornato: 22 giugno 2025
Discutevano scherzosamente sulle gradazioni dei colori vivaci delle varie lane che Lalla adoperava per un suo lavoro che stava allora tessendo, mentre Maria, nell'angolo di una finestra, rincantucciata nella sua poltrona con uno scialle buttato sulle spalle, perchè si sentiva intorno un po' di febbretta, leggicchiava la Revue des Deux Mondes.
Allora ebbe un tremito: si alzò, senza rispondere; aiutata dal Vharè e da Giorgio, si accomodò intorno lo scialle; poi si mosse come trasognata, con Satanella dinanzi agli occhi, con la sua fosca passione nel cuore, e nella testa, ancora intontita, l'eco viva, assordante degli applausi.
Ella ebbe una strana sensazione nel vedergli la faccia così animata, salirono i due rami di scale; quindi De Nittis sempre dinanzi si avviò alla camera di lei. Appena vi furono dentro, depose le candele sul comò, e si volse per aiutarla a torsi lo scialle. La camera aveva le finestre socchiuse per ricevere l'aria balsamica della notte. Debbo chiudere? le chiese.
Ella si teneva stretta intorno lo scialle e si teneva ancora colla testa appoggiata sulla mano di Giacomo, ma i suoi occhi, a poco a poco, s'erano spenti, aveva la bocca socchiusa, le labbra umide, tremanti, come se nell'estasi sua volesse rispondere coi baci a quell'inno d'amore...
Un flotto di sangue le spicciava dalla gola ferita; tutto lo scialle se ne inzuppava. Cadde sul lastrico, come uno straccio, e non si mosse più. Il calzolaio mormorò: L'ha ammazzata. Apparve sulla soglia della bottega don Peppe. Aveva gli occhi pieni di sangue, il labbro inferiore pendeva. Immobile guardò la vecchia stesa lì presso, si guardò intorno, come smarrito. Nessuno parlava.
Allora, dal suo povero scialle di lana fulva, Bernadette sollevò, come da un sogno estatico, gli occhi pervasi di un divino sgomento. E le parlavano, ed ella non rispondeva; e le dicevano di levarsi, ed ella stava prosternata.
Sì, un po' freddo. E si stringeva in uno scialle scozzese, come se volesse farsi poca e sparire. Hai fame? Nulla. Io ho fame. Io no. Vuoi che andiamo nella sala di sotto? No, stiamo qui. È bello, non è vero che è bello? Sì, molto. Vuoi un caffè o una tazza dì birra? Ti pare? Sto bene. Tornavano a tacere per un pezzo.
Era notte. S'era spento l'incendio del bosco, il cielo s'era chiuso, un velo plumbeo subitamente era sceso sulla Riviera Casilina e la nascondeva. Nell'ombra, alcune forme confuse passavano sullo spiazzo e si disperdevano. Allora ella mosse dal ponte verso il Corso Appio. Traversò lo spiazzo con celere passo, tutta raccolta nello scialle, affrettandosi.
Intanto la vedova di Vittore, su d'una panca nello stanzone del portinaio di quel gran palazzo, con quanta angustia un cuor materno può avere, aspettava, sperava, temeva da due lunghissime ore. Chiusa nel suo nero scialle di grossa lana, col velo sugli occhi e gli occhi a terra, la povera donna tremava, e si sentiva un freddo per le ossa, come nel fitto dell'inverno, benchè si fosse ancora al principio di settembre. Le avevano detto tanto della generosit
Ella portava il suo vecchio abito di lana azzurra, non aveva scarpe e teneva intorno alla schiena, cadente con civetteria, uno scialle frusto ereditato dalla povera Pepa. I suoi occhioni celesti luccicavano da quel cantuccio e le sue mani si nascondevano sotto il grembiale. Addio Petronilla disse Don Bonomo quando la scorse; la giovanetta senza nè meno alzarsi ripetè: Addio, Bonomo.
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