Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 21 giugno 2025
Alberto era l'uomo meno adatto del mondo a nascondere checchessia; rispose, un po' imbarazzato, che il dottore scherzava volentieri. Non è ciò interruppe Marta a cui si schiarivano le idee meravigliosamente se non ci fosse nulla di positivo, lo scherzo non avrebbe avuto ragione d'essere.
«Oggi ancora libri; ma questa volta sono accompagnati da un cartoncino come quelli che adoperano i negozianti per diffondere il loro indirizzo: c'è su il nostro stemma, miniato perfettamente, e poi una scritta che dice così: Libreria internazionale di Luigi d'Arda, Fornitore di Sua Grazia la Marchesina Fiorenza Albizzoni-Vivaldi.... Come ha riso il babbo! «Aspettiamo la fattura!...» gli ha detto, continuando lo scherzo; e il conte, serio serio: «La nostra casa regola i conti a fin d'anno.»
Si sente picchiare alla comune. Chi è? Voce di Giovanni. Deo gratias! Ah, è Giovanni, è Giovanni, che viene come ogni sera a fare il monacello! Sì, sì, facciamoglielo fare! facciamoglielo fare! Sciocco! Lo vedi? Perché? Per fare uno scherzo alle spalle di un povero vecchio, che lo fa per amor mio? Dev'essere come vero! Non capisci?
Perdonatemi, disse Roberto, ma non posso far forza al mio naturale. Sotto la forma di uno scherzo vi ho detto poco fa tutto quello che il mio cuore sentiva. Vi ho profferto sinceramente e prontamente la mia mano, perchè aveste a scorgere sulle prime la purit
Fece venire suo marito e con una calma meravigliosa, senza che mai la voce le tremasse, gli annunziò che si sarebbero divisi senza strepiti, senza scene. Egli strabiliò, per la sorpresa; volle reagire, sorridere, prenderla sullo scherzo, attenuare la sua colpa, ma la moglie gli rispose così fiere e severe parole, che egli dovette tacere.
L'unico che parve non trovar molto divertente lo scherzo fu Van Osten stesso. Qualche giorno più tardi Aldo, nel suo studio, dopo aver copiato quattro colonne di un giornale, si gettò indietro nella sua seggiola e trasse un profondo sospiro. Era irritato e stanco. Nel calamaio c'era poco inchiostro, e doveva intingere la penna a ogni seconda parola. Si sentiva esasperato e nervoso.
Una volta questi suoi amici, che si reputavano, in buona fede, altrettanti Don Giovanni, perchè avevano pagato il conto della locanda ad un contralto sfiatato, gli prepararono il brutto scherzo di fargli capitare nel salottino del ristorante, dov'egli era solito cenare dopo teatro, una coppia sbrindellata di quelle infelici sirene di provincia. Ma, per poco, il giochetto non finiva male!
E l'altro, un ottimo vicino: «E quando non si hanno....» Senza dubbio lo scherzo gli pare amenissimo perchè sghignazza forte. Un istante di silenzio; Donato, ora che vorrebbe aprire, ha paura di lasciar entrare gli sguardi curiosi di quel vicino che ride.
Un nonnulla dava soggetto talvolta alle nostre beghe; uno scherzo degenerava in alterco, o finiva in considerazioni melanconiche. Un giorno, passeggiando in giardino, l'Agata venne a posarmi un fiore nell'occhiello dell'abito. La ringraziai con un bacio sulla fronte, ed essa mi disse: Te lo pongo a credito... ma a condizione che se l'altra paga, io sospendo i pagamenti.
Oh, allora, se questa mia supposizione vi offende, non so proprio cosa pensare... Uno scherzo, una pazzia... come devo chiamarla? un caso davvero inimmaginabile, davanti al quale dovrò, per cortesia, rispondere che vi presto fede. Ma, scusatemi... e Lord Pepe? cosa faceva di voi Lord Pepe in questo caso?... Nulla?... Come nulla?...
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca