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Evidentemente ella non voleva essere accompagnata ed egli dovette ubbidire. Del resto, la Teresa aveva ragione; anch'egli aveva qualche coserella da sbrigare. S'avviò quindi dalla parte opposta con l'idea di traversar la Piazza e salire un momento al suo alloggio. All'angolo del Palazzo ducale si pentì. Perchè la Teresa aveva voluto rimaner sola?... Con un impeto irriflessivo ritornò sui suoi passi, corse fino al ponte. Senonchè, sul punto di mettere il piede sul primo scalino, ebbe vergogna di ... Come? Quella donna aveva immolato a lui la sua riputazione, la sua dignit

Io tremavo come una foglia, la scala era assicurata, ed io incominciai a salire. Ad ogni scalino che mi avvicinava al balcone distinguevo più chiaramente i lineamenti della contessa. I suoi occhi leggiadri mi guardavano con affettuosa espressione, le sue labbra si atteggiavano ad un mesto sorriso.... ed io salivo sempre.

Ed io accelerai il passo dietro lei che fuggiva; e raggiuntala mentre metteva il piede sullo scalino del cancello per incurvarsi ad aprire, l'avvolsi da capo a piedi in un lungo cupido sguardo; e trasalii, sfiorandola. In un sorriso che balenò come un lampo ella spalancò su me due grandi occhi lucenti di tenebrosa maraviglia.

Una volta andarono al Colosseo; era un chiarore plenilunare bianchissimo, con un freddo vivido d'ottobre; ella era tutt'avvolta in un mantello col cappuccio. Si sedette, Clara, sovra uno scalino dell'anfiteatro; Giovanni, si sedette più giù, vicino a lei, toccandole le ginocchia con la testa. Il grandioso circo era tutto molle e candido, sotto il raggio lunare.

Accoccolata sopra uno scalino, coi gomiti sulle ginocchia e la mano sinistra tesa, aspettava sempre che qualcuno nell'entrare le facesse l'elemosina, ma non osava domandarla, guardando con gli occhi così fissi che ella stessa ne sentiva tutto il peso.

I preti grassi, paffuti, dall'alto dell'ultimo scalino che metteva nella chiesa, guardavano sorridendo quell'agitatissimo ondeggiar di teste. Eccolo! tuonò di nuovo un grido formidabile dalla chiesa di Badia fino all'angolo di via Vergognosa, e il grido fu seguito da una straordinaria concitazione.

Don Fulgenzio mio, rispose il conte Alberigo, è ben vero che una parte della colpa è nostra; noi, in cambio di tenerci nel grado competente, abbiam cominciato a transigere: fatto il primo scalino.... Certamente, siam andati giù giù, ci siam mischiati con la folla, e ne proviamo gli urtoni: aggiunse il consigliere Zebedia.

Fu in due salti all'altro capo dell'andito; scese uno scalino, e si parò innanzi a quell'uscio, dalla cui breve apertura compariva, in atto tra curioso e guardingo, una donna attempata, come dimostravano i suoi capegli grigi e un cuffione bianco, ornato di cannoncini, alla foggia delle nostre vecchie massaie.

Come!... Vostro marito è stato a Casorate col padrone; non ne ha portato?... Mi pareva d'avergli visto una micca di pane bianco... Ma che! Via, diciamo l'Angelus piuttosto; suona l'Ave Maria a Gel. S'inginocchiarono sullo scalino dell'uscio. Il padre della Giulia!... mormorò la Annunziata dando nel gomito alla sua vicina.

I suoi occhi distratti si fermano sulla lavagna, poi cava l'orologio, borbottando: Perdio: non torna che alle quattro e sono appena le tre!... Pazienza, aspetterò. E si mette a sedere sopra uno scalino, sciogliendo una equazione di terzo grado sopra il muro. Una mattina, più distratto che mai, assisteva alla messa nuziale di una sua nipote, che ha sposato un consigliere di prefettura.