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Aggiornato: 8 giugno 2025
In fondo al corridoio vetrato, su una parete della sala gialla, di contro all’uscio socchiuso della camera attigua dov’è un letto deserto fra uno scaffale di libri e un inginocchiatoio liscio, che stiantano quando qualcuno apre le persiane della finestra senza tende... Ha parlato con una voce quasi interiore, eguale, fissando lo sguardo dinanzi a sé. Giana. Così parlano le veggenti. Mortella.
Non ebbi concepito questo pensiero che corsi ad assicurarmene. Incontrai la piccola Bianca intenta a sfogliazzare un libro, l'albo; volsi lo sguardo allo scaffale; una seggiola appoggiata al muro aveva servito a quella scalata innocente.
Da caminetto e scaffale, da mensola e scansìa, visi di sconosciuti in veste antiquata la fissavano con occhi sbiaditi. Appeso al muro, con occhi bianchicci che seguivano Nancy dovunque ella si mettesse, v'era un ingrandimento fotografico d'un ritratto del defunto signor Johnson; e Nancy, sola, di sera, ne aveva paura. Aveva provato qualche volta a coprirlo con una tovaglia, ma era peggio.
La povera Fräulein dopo essersi provata a dire tutte le parole che le parevano belle, andò a prendere da uno scaffale un volume di poesia del Lenau; e, aprendolo al «Waldlieder», lesse ad alta voce a Nancy, finchè questa si addormentò. Le sere seguenti lesse «Mischka»; e poi «L'Atlantica.» Quando ebbe finito il volume del Lenau, prese a leggere le ballate di Uhland.
Il sesto auditore, Dario Salti, vedovo, aveva per casa una grossa, ossuta fantesca, che lo dominava, lo raggirava, gl'incuteva un inesplicabile terrore, co' suoi modi pazzeschi e indiavolati. L'arcigna creatura aveva un odio furibondo contro i libri. Non voleva che l'auditore ne comprasse, nè gli aveva mai permesso di metter su, in casa, uno scaffale.
Vi pare ch'ella tema? Non l'ho vista mai così affettuosa, in nessun tempo.... Mi parla con dolcezza, mi ascolta con devozione, mi circonda di cure gentili.... Accennò presso all'uomo, sopra lo scaffale da ninnoli, una leggiadra statuetta eburnea, rappresentante Diana in atto di scoccar la freccia, un grosso cane avido ed intento al suo fianco.
Non so da che mi venissero quella leggerezza d'animo nel prendermi gioco del mio informatore e quella curiosa compiacenza nell'assaporare un mio sentimento crudele. Certo, io godevo. E l'albino, punto dalla mia contraddizione, senza opporre altro, montò su una scaletta di legno posta contro uno scaffale elevato. Gracile com'era, pareva uno di quei gatti randagi, scarsi di carne e di pelo, che si spenzolano all'orlo dei tetti. Montando, urtò col capo un nastro ch'era teso da un angolo all'altro della libreria pel riposo delle mosche. Un nuvolo di mosche gli turbinò intorno con un ronzio fierissimo. Egli discese portando un volume: l'autorit
Poi aprì un armadio nel muro. In alto, sopra uno scaffale, ricacciato indietro presso alla parete, vide un pacco di carte che gli parve di riconoscere. Montando su una seggiola tirò giù il pacco e lo guardò. Era il suo lavoro della settimana scorsa: cento ottantadue fogli di nitida scrittura! Cosa facevano lassù? Stette lungamente a contemplarli, riflettendo. Poi li rimise in cima all'armadio.
Qualche mese dopo la sua morte ricevetti una lettera di lui; uno de' suoi soldati, che gli era intieramente devoto, me la recò; egli solo aveva assistito alla morte del signor di Chiarofonte... E questa lettera? La signora Lorini non rispose, ma si mosse; aprì uno scaffale, e ne trasse un foglio, che porse a Marco con mano poco ferma.
Allora la donna prese da uno scaffale un libraccio infarinato, un vero dizionario della crusca, perchè conteneva tutti i conti del mulino, ove si registravano i tesori della lingua: il pane e la polenta che alimentano la popolazione. Deposto il volume sul tavolo, si sedette gravemente, e sfogliandone le sacre pagine andò a cercare il mio nome fra i debitori morosi.
Parola Del Giorno
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