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Aggiornato: 17 giugno 2025
E senza dar tempo al cicaleccio del Banderuola ch'ei scorse pronto a sostenere con calore il decoro della marina, egli proseguì: «Ammiraglio, ricordatevi che noi dobbiam lasciare in Messina la signora contessa N., tanto raccomandata da S. Santit
Quando passò la Vergine, ella scorse soltanto la corona gemmata, e fece atto di mettersi in ginocchio su i guanciali per adorare.
Un mese scorse. Esso era sembrato un'eternit
Girando uno sguardo sul tavolo, scorse le lettere, un ritratto. Vide che le sue labbra tremavano. Oh, scusa.... E balbettata confusamente quella parola, si avviò verso l'uscio. Non si sentì richiamare.
Poco dopo si udì il passo di un uomo che veniva ad aprire. Il catenaccio scorse sugli anelli, l'uscio si dischiuse a met
Potessi almeno veder un'ultima volta colui che tanto amo, e poi morire. Ella si nascose la faccia fra le mani e il suo volto si inondò di lagrime. Il fragore di un vaso di fiori che si infrangeva la fece saltar in piedi. Si guardò attorno e scorse a terra un grosso ciottolo appeso al quale eravi qualche cosa di bianco.
Erano quelle rinchiuse nella cassetta d'ebano intarsiata d'argento, che Camilla aveva mostrato a Milano al conte di San Giorgio ed a Federico. Questo, disse il superiore, additando una di quelle carte al duca, è l'atto di matrimonio tra il cavaliere dell'Isola e.... la madre dei miei nipoti. Il duca lo prese e lo scorse.
Benedetto invece salì sul tetto della chiesa, alla quale era stato appiccato il fuoco, ed accoppò con pietre tanti nemici, quanti ne poteva raggiungere. Savonarola lo scorse e lo chiamò, scongiurandolo di deporre le armi; anche, allorchè il profeta si consegnò liberamente ai suoi nemici, Benedetto volle dividere la sua sorte, ma Girolamo glielo impedì.
Servio e Mario e Ventidio l'hanno mostro al tempo antico, e il re Luigi al nostro: 3 il re Luigi, suocero del figlio del duca mio; che rotto a Santo Albino, e giunto al suo nimico ne l'artiglio, a restar senza capo fu vicino. Scorse di questo anco maggior periglio, non molto inanzi, il gran Matia Corvino. Poi l'un, de' Franchi passato quel punto, l'altro al regno degli Ungari fu assunto.
Si volse indietro ed al chiaror di un lampo scorse un cavaliere avvolto in un gran mantello bianco, curvo sul collo del suo corsiero, che andava avvicinandosi rapidamente. Notis! mormorò egli, coi denti stretti. Guarda! Chi è quell'uomo? chiese il greco, aggrottando le ciglia. Non lo conosci? È lo scièk Abù-el-Nèmr. Ira di Dio!... Dove va? A El-Obeid, non lo vedi?
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