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Geme la terza: Io voglio i miei vent’anni. Chi me li rende, coi divini inganni d’allora?... Io dunque fui quella che visse di baci e «Amor» col proprio sangue scrisse, e coperse con maschere di grazia le febbri della carne non mai sazia?... Le mie labbra han le stimmate roventi dei morsi. Io so l’orror dei roghi spenti. So delle rughe l’onta ed il martirio sulla bellezza; e il torbido delirio

È la donna piena di varie voglie, non si sazia mai, facile a piegarsi; e la loro costanza è l'essere mobili e incostanti. FORCA. O poveri innamorati, che ferneticano senza febre!

Lo sento io... il tempo non passa mai!... a te dunque non parvero lunghi i sei anni che ho passati in collegio?... a me sembrarono eterni!... chiusa in prigione... e lontana da voi!... Ma ora che sei libera, che hai veduto tre o quattro volte tutti i monumenti, i giardini, i passeggi, i corsi di Milano, non sei ancora sazia di questa vita scucita, scioperata, monotona?

Nepote ho io di la` c'ha nome Alagia, buona da se', pur che la nostra casa non faccia lei per essempro malvagia; e questa sola di la` m'e` rimasa>>. Purgatorio: Canto XX Contra miglior voler voler mal pugna; onde contra 'l piacer mio, per piacerli, trassi de l'acqua non sazia la spugna.

vola con li occhi per questo giardino; che' veder lui t'acconcera` lo sguardo piu` al montar per lo raggio divino. E la regina del cielo, ond'io ardo tutto d'amor, ne fara` ogne grazia, pero` ch'i' sono il suo fedel Bernardo>>. Qual e` colui che forse di Croazia viene a veder la Veronica nostra, che per l'antica fame non sen sazia,

Quando la pancia fu sazia, egli si guardò intorno con quegli occhi sporgenti e cerulei, poscia abbassando la voce domandò: Chi c'è stato? C'è stato Domenico rispose la moglie. Vi cercava. Ha bisogno di parlarvi. Lo so disse Paolino. Ed accese la pipa fregando i zolfanelli su la coscia destra. Va benissimo. Siamo d'accordo. Se torna, lo avvertirai in mio nome che tutto è all'ordine.

16 Rinaldo per Dalinda impetrò grazia, che se n'andò di tanto errore esente; la qual per voto, e perché molto sazia era del mondo, a Dio volse la mente: monaca s'andò a render fin in Dazia, e si levò di Scozia immantinente. Ma tempo è ormai di ritrovar Ruggiero, che scorre il ciel su l'animal leggiero.

GIRIFALCO. Oimei, anima mia! ché sarò morto prima ch'io t'abbi. PILASTRINO. Or abbiam bello e fatto. LISTAGIRO. Rimedio non v'è piú. GIRIFALCO. Son morto. Aiuto! Misericordia! Oimè! O Pilastrino, m'han preso per il collo. PILASTRINO. Oimei! Fo voto Mi portano ancor me. GIRIFALCO. San Gimignano! Una testa di cera, s'io ne scampo. Ribbaldella, sarai pur di me sazia, che sei cagion di questo.