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Aggiornato: 26 giugno 2025


"Tu sai che io, quantunque caldo amico e fautore della pace fra gli uomini, per l'indole mia propria che abborre dal sangue, e per la venerazione alle sacre e pietose leggi evangeliche di cui sono per mio stato propagatore, non ho mai insinuato a te di desistere dalla guerra sinchè mi parve che essere ti potesse una sicura guida a quella nobile indipendenza ed ingrandimento di stato che le belligere tue virtù sembravano accertarti. Ma ora che chiaramente veggo la Fortuna, dea nemica agli esimii ingegni, avere da te rivolta la volubile sua ruota, il fraterno amore mi move a consigliarti di deporre le armi, mentre fare lo puoi con onorate condizioni, evitando la più funesta sorte che altrimenti operando incontreresti tu non solo, ma i dipendenti tuoi ed i tuoi famigliari. Ho detto che ora fare lo puoi con onorate condizioni, perchè conosco l'animo umano e generoso del magnifico signor Duca, scrivendoti la presente con sua saputa, anzi aggiungerò con suo espresso consentimento e promessa di farla pervenire al tuo assediato Castello, rimettendomi la risposta che non dubito sarai per ispedirmi. E per tutto narrarti, dei sapere che il signor Duca mandò per me, e recatomi io innanzi a lui, mi spiegò lo stato delle cose a tuo riguardo, e soggiunse con molta bont

Corri, e comanda ai miei spirti che i loro membri sien torti in spasimi crudeli: accorcia i loro tendini con crampi inveterati e d'aspre lividure coprili che il lor corpo apparisca di leopardo o di gatto selvaggio più maculato. Ascolta il lor ruggire! Che sien cacciati a fondo! I miei nemici sono a quest'ora in mio potere. Presto le mie fatiche avranno fine e tu sarai nell'aria libero.

«Agnese, signora Contessa...» «Brava: è un nome che mi piace. Ricordati, che se sarai savia, non avrai in me una padrona dispotica, ma troverai invece una buona mamma».

<<Or discendiam qua giu` nel cieco mondo>>, comincio` il poeta tutto smorto. <<Io saro` primo, e tu sarai secondo>>. E io, che del color mi fui accorto, dissi: <<Come verro`, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?>>. Ed elli a me: <<L'angoscia de le genti che son qua giu`, nel viso mi dipigne quella pieta` che tu per tema senti.

Oggi, niente discussioni, dissi. Ho una lieta notizia da dare; e tu, mamma, mi scuserai se non ti ho messo a parte anticipatamente di quel che sto per annunziare; ne sarai, forse, un po' maravigliata, ma il tuo cuore sussulter

Pensa che tu devi attendere ad altre opere; e gli eruditi e i grammatici altra mèta non sogliono prefiggere alla lor vita che d'accapigliarsi in queste inutilissime gare. Onde tu sarai stanco quando quelli penseranno di non avere pur incominciata la zuffa.

E mentre la sua mano Al cor la mia premea, «Arturo, ella dicea, Mi sarai tu fedelDi tali accenti al suono Mi si drizzar le chiome; «È forse questo il nome, Gridai, d'un mio rival!!! «No! la gentil rispose, Ma qui fa tanto scuro, Ch'io t'ho chiamato Arturo Invece di Pasqual!!! Ecco il fatal momento.... Fra poco, o dolce Elisa, Da me ti avr

Ma quando tu sarai nel dolce mondo, priegoti ch'a la mente altrui mi rechi: piu` non ti dico e piu` non ti rispondo>>. Li diritti occhi torse allora in biechi; guardommi un poco, e poi chino` la testa: cadde con essa a par de li altri ciechi.

Non far di queste smorfie.... Non andiamo verso casa, forse? guarda che la gente non s'accorga. Non parlare, rasciuga gli occhi. E lei m'aspetta.... non è vero?... Ma sicuro, non te l'ho detto cento volte? Oh! se non era lei che mi domandava.... , , vien pure con me, sarai contenta poi....

MALFATTO. Per lo mortale che me avete detto. PRUDENZIO. Odi qui ciò ch'io ti voglio dire. MALFATTO. Dite pur. PRUDENZIO. Ch'io, totis viribus..., MALFATTO. Misser . PRUDENZIO. ... farò cosa che tu sarai sodisfatto. MALFATTO. E lui ancora? PRUDENZIO. Quisnam? Chi lui? MALFATTO. Che ne so io? PRUDENZIO. Me par bene che non sai che te parli. MALFATTO. Ben.

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