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Aggiornato: 6 giugno 2025


Triste è lo sguardo che danno le sante screpolate degli affreschi; triste la polvere fredda che s'adagia sugli stalli del coro; triste il tremolo ardore delle lampadette nella grande solitudine: tristissima la pace che il tempo ha fatto intorno a noi.

Movete o sante Dive a i vostri onori, cinte le tempie d'odorati allori. Sorge in Boezia e non molto lontano dal gran Parnaso un onorato giogo che d'altezza e d'onor con lui contende; quest'è 'l santo Elicona, in cui verdeggia l'eterna selva sacra al sacro Apollo, d'uno e d'altro valor degna corona.

Quei buoni padri, diceva il sagrestano, vi accoglieranno come un fratello. Le sante leggi dell'ospitalit

Come libero fui da tutte quante quell'ombre che pregar pur ch'altri prieghi, si` che s'avacci lor divenir sante, io cominciai: <<El par che tu mi nieghi, o luce mia, espresso in alcun testo che decreto del cielo orazion pieghi; e questa gente prega pur di questo: sarebbe dunque loro speme vana, o non m'e` 'l detto tuo ben manifesto?>>.

Perché non me ne parli? Ugo tenta quasi schermirsi da tanto amore. Ugo è triste e combatte per infingersi. Oh come io ti aspettavo, e come t'aspettava anche lei! Non voleva chiudere gli occhi senza il bacio del babbo. Imilda, gentile e sagace interprete, vuole snebbiar la fronte del suo Ugo colle sante labbra dell'angiolo custode. Dorme? Meglio che se posasse in culla d'oro.

Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a mar crudele; e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. Ma qui la morta poesì resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Calïopè alquanto surga,

che quella di colui che li è davante; e noi movemmo i piedi inver’ la terra, sicuri appresso le parole sante. Dentro li ’ntrammo sanz’ alcuna guerra; e io, ch’avea di riguardar disio la condizion che tal fortezza serra, com’ io fui dentro, l’occhio intorno invio: e veggio ad ogne man grande campagna, piena di duolo e di tormento rio.

Li raggi de le quattro luci sante fregiavan si` la sua faccia di lume, ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante. <<Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?>>, diss'el, movendo quelle oneste piume. <<Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna?

No... no... mille volte no, essa vorrebbe darmelo, io vorrei riceverlo; i nostri cuori vennero separati per sempre, noi non siamo più liberi, siamo onesti, abbiamo figli e famiglia che non vorremmo tradire, e sante affezioni che c'impongono dei doveri....

Il lago era a poca distanza, e i gruppi dei lavoratori e dei passeggieri che si dirigevano a quella volta, divenivano frequenti. Mutiamo argomento disse la Viola, trattenendo le compagne. Qualche profano dell'antica razza potrebbe udirci e burlarsi di noi. Non esponiamo le cose sante al ludibrio dei pervertiti.

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