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Aggiornato: 25 giugno 2025
Lume di scienzia sopranaturale col colore d'onesta e sancta vita, cioè seguitando la doctrina della mia Veritá, e ministrano el caldo de l'ardentissima caritá.
E però vi s'inebria e vi s'accende per sancto desiderio, e vi si sazia trovandosi piena solo della caritá mia e del proximo suo. Questo dove l'acquistò? Nella casa del cognoscimento di sé, con sancta orazione, dove perdé la imperfeczione. Con che? con la perseveranzia condita con la sanctissima fede.
Oh! quanto è dolce a quella anima, e a me è piacevole la sancta orazione facta nella casa del cognoscimento di sé e nel cognoscimento di me, aprendo l'occhio de l'intellecto col lume della fede e con l'affecto ne l'abbondanzia della mia caritá! La quale caritá v'è facta visibile per lo visibile unigenito mio Figliuolo, avendovela mostrata col sangue suo.
Oh miserabile uomo che si dilecta nel loto come fa l'animale, e non ricognosce tanto benefizio quanto ha ricevuto da me; piú non poteva ricevere la miserabile creatura piena di tanta ignoranzia! Come la colpa è piú gravemente punita doppo la passione di Cristo che prima, e come Dio promecte di fare misericordia al mondo e a la sancta Chiesa col mezzo dell'orazione e del patire de' servi suoi.
Don Apollinare non aveva dato guari segni di voler bene a questa sua sorella, nei tempi quieti; ma in quelli torbidi che s'erano messi verso il 1790, la teneva come persona nudrita a posta, per poter darle in casa i resti delle invettive, che scagliava in chiesa e fuori contro le cose di Francia. Le quali in sul cominciare non gli erano parse di gran momento; e a chi glie n'aveva chiesto, s'era contentato di rispondere che erano follie di popolaglia, e che o pane o bastone, avrebbero finito in nulla. Ma il 1791 gli era cascato addosso come fosse stato la volta del Sancta Sanctorum, sfasciatasi mentre egli era all'altare; e d'allora in poi aveva tenuto l'orecchio alzato a tutte le novelle che poteva avere da quel paese. Ad ogni corriere, che capitava ogni mese una volta, si faceva sempre più pensoso; i notabili del borgo gli si raccoglievano intorno spauriti della sua cera: egli parlava loro un linguaggio pieno di misteri: e se qualcuno osava annunziare di suo, cosa che avesse inteso da gente d'altri borghi, o dai mulattieri, che pei loro traffichi praticavano verso la Provenza; quello agli occhi di lui, era pecora vicina a sbrancare, e cominciava a tenerlo d'occhio. La Dichiarazione dei diritti dell'uomo, avuta per via dei suoi superiori, due anni dopo che se n'era udito parlare, gli aveva fatto passare il giorno più nero di tutto quel tempo. Letta, riletta, meditata a lungo quella scrittura; chiesto a sè stesso mille cose circa quei diritti, aveva finito col capire nulla di nulla; ma in cuor suo rese grazie a Dio d'aver fatto morire un tale cui quel foglio sarebbe giunto per certe vie ch'egli sospettava; un tale che avrebbe fatto le capriole dall'allegrezza solo a leggere quelle sciocche parole, e a dirne qualcosa fra il popolo della pieve! Dio non aveva concesso che in tempi di pericolo, il lupo stesse a rondinare intorno all'ovile, ed aveva fatto benissimo. Quel morto che da vivo gli era stato in ira, aveva lasciato dietro di sè un figliuolo ricco, giovane, non di buon ramo; ma egli sperava di poterlo raddurre; e ad ogni modo gli tornava meno molesto del padre, e confidava nell'opera della madre, che appunto era la signora Maddalena. Con questa si era lagnato parecchie volte, accusandola d'aver troppo allentato il freno al figliuolo; aveva predetto che le sarebbe stato cagione di grandi scontenti; e s'era lasciato andare sino a farle la confidenza, che Giuliano era la più acuta spina che avesse nella sua pieve. Pensava tuttavia che coll'aiuto del Signore, passati i bollori dell'et
E sonno tanto uniti che veruno può fare bene a sé che nol facci al proximo suo, né male che non il faccia a lui. Di tucti quanti voi è facta una vigna universale, cioè di tucta la congregazione cristiana, e' quali sète uniti nella vigna del corpo mistico della sancta Chiesa, unde traete la vita. Nella quale vigna è piantata questa vite de l'unigenito mio Figliuolo, in cui dovete essere innestati.
Cosí per questo modo s'aumilia con vero conoscimento di sé, e col lume della sanctissima fede corre a me, Dio etterno, per la cui bontá si truova conservare la buona e sancta volontá che non consente, al tempo delle molte bactaglie, ad andare dietro a le miserie nelle quali si sente molestare.
La terza, per lo corpo mistico della sancta Chiesa; pregandomi che Io tollesse la tenebre e la persecuzione, volendo tu che Io punisse le iniquitá loro sopra di te. In questo ti dichiarai che neuna pena, che sia data in tempo finito, può satisfare alla colpa commessa contro a me, bene infinito, puramente pur pena.
Quando ella era nella colpa del peccato mortale, ella si partí da me, ed Io sottraxi la grazia per la colpa sua, perché essa aveva serrata la porta del desiderio; unde il sole della grazia n'escí fuore, non per difecto del sole, ma per difecto della creatura, che serrò la porta del desiderio. Ricognoscendo sé e la tenebre sua, apre la finestra, vomitando el fracidume per la sancta confessione.
Chi la dichiarò che questa fusse la veritá? El lume che fu dato ed è dato a chi el vuole ricevere per grazia sopra el lume naturale, come decto è. Sí che ogni lume che esce della sancta Scriptura è uscito ed esce da questo lume.
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