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Aggiornato: 24 maggio 2025


Il fuoco era quasi spento; l'alimentò con nuove legna, bevve un buon bicchier di vino, e avvicinandosi sempre più al caminetto, procurò di esser sordo al rumorio del vento che fischiava da tutte le parti. Infine, per resistere alla malinconia che gradatamente s'impadroniva di lui, riprese la sua lettura.

Ed ella si ritrasse, tutta raccolta sopra se stessa, piegata, in un atteggiamento di bestia. Mise un alto strido, d'un subito, e barcollò. Scendi, Rita! gridò la spilungona a una finestra Porta un cuscino! Accorreva, con la bocca ancor piena. Qui! Qui! Voialtre! Sopraggiungevano le recluse, dal refettorio. Cocotte era caduta sul selciato, con un tonfo sordo.

Ebbene? Ebbene, tutto ciò, talvolta, non esiste più. Vengono giorni, vengono periodi, in cui non mi piacete punto. lo sguardo vostro, il vostro riso arrivano sino a me; mi sembrano pallidi, smorti, o, forse, io non li sento, sono diventato sordo e cieco alla loro espressione. La vostra persona mi pare quella di un manichino e non la bella forma di una creatura umana.

Il cantore rispose alla celia di Ansaldo con un sorriso che mise in mostra trentadue denti nitidi ed acuti come quei d’una sega, e, ripigliato l’arpeggio, prosegui: C’eran tutti, chè in lieto accordo Venner da’ chiari regni e da’ bui; E quell’astuto, cui non fu sordo D’Eva l’orecchio, c’era pur lui, Da Dio colpito gi

GERASTO. Io non dico che non intendo la voce, ma non intendo quel che dici. FACIO. Che parlo ebreo, greco o arabico, che non m'intendi? GERASTO. Parli come me, ma non intendo che dici di trenta scudi e di vesti. FACIO. Tu sei peggio che sordo, che il peggior sordo è quello che non vuole intendere. Tu sarai forse pentito di aver fatto sicurtá di trenta scudi, e fingi non intendere.

" è vero, rispose il Tornasco, mi ricordo quand'egli te lo disse, ed io e il Sordo montammo rapidamente per le scale di corda a porre le mani addosso a quel bastardo d'un biscione d'argento che sventolava l

Mi fai ribrezzo!... Vorrei essere cieco per non vederti, vorrei essere sordo per non udire la tua voce. Fabrizio Vi prego, don Pietro.... Pietro Non parlo con voi, signor conte. Margherita Pietro

Poco dopo Mariano Perego si presentava al signor Galli, alla banca Kloss e C., coi capelli lisciati, incollati sulla fronte e la barba appena fatta. Prima di dirle di che si tratta, le domando, in parola d'onore, il segreto più assoluto. E siccome il procuratore del Kloss era un pochetto sordo, il Perego alzava la voce, tirandosi su, in punta di piedi, per avvicinarsi al suo orecchio.

Il vecchio sordo, che si era destato anche lui al bagliore di un lampo, venne sull'uscio e riempì colla sua persona lunga, stecchita, color della terra, il vano oscuro. Avete visto Meneghin del Gatto? chiedeva la vecchia pelata del ballatoio di legno. Che gatt? diceva il vecchio che capiva male le parole in aria. Potrebbe tornar sta sera osservava il Rosso.

Invero io veggio cose per le strade, ch'io tiro salti come un cavriolo, perché a' miei giorni erano cose rade, ne' piú rimoti nascondigli solo; e vorrei divenire e cieco e sordo, quando i nostri bei tempi mi ricordo. Ben sai, Rugger, che storico son io de' fatti del re Carlo e de' campioni. Quand'io confronto i fatti vecchi e il mio scriver novel, mi triemano gli arnioni.

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