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Aggiornato: 25 ottobre 2025
I' dico, s'alcun passa, che rifranchi noi d'esta valle del suo lume cassa, narrando il suo ritorno; ma trapassa con speme l'anno, e morte abbiamo ai fianchi. Sleguasi 'l tempo né pur anco appare chi dica: Annuncio a voi grande allegrezza: ecco torna colei che 'l mondo abbella! Lasso! non so che piú mi speri, ché ella per su que' monti con Diana, pare, va solacciando e noi qui giú non prezza.
<<Questa gente che preme a noi e` molta, e vegnonti a pregar>>, disse 'l poeta: <<pero` pur va, e in andando ascolta>>. <<O anima che vai per esser lieta con quelle membra con le quai nascesti>>, venian gridando, <<un poco il passo queta. Guarda s'alcun di noi unqua vedesti, si` che di lui di la` novella porti: deh, perche' vai? deh, perche' non t'arresti?
Ella, che in sì solingo e strano loco, qual topo in piede al gatto si vedea, vorria trovarsi inanzi in mezzo il fuoco; e seco tuttavolta rivolgea s'alcun partito, alcuna via fosse atta a trarla quindi immaculata e intatta.
Ma stimi che s'alcun formoso la chieda in copula matrimoniale, per amor tuo voglia giacer frigida nel lecto? LAMPRIDIO. Protodidascalo, non far questa ingiuria al bello animo suo, ch'io nol comporterò.
Oh così fosse ai miei bramosi lumi sorto il lor sol. Tornato è 'l giorno al mondo non (lasso) a me, ch'a me non luce il sole, non s'apre il giorno a me se non si scopre colei, ch'è sola il sol de l'alma mia. Oh me infelice sovra ogni vivente! Sa l'universo, sanno gli elementi, san le ninfe e i pastor, sanno i bifolchi, san le fiere e gli augelli, e san le gregge che da tornare ha il sole e 'l giorno e quando; e sol io solo senza sole e senza alcun lume, di giorno in cieca notte vo brancolando: e non so quando o come mi ritorni a veder l'amato raggio. Ahi, lasso me dolente: or fosse almeno la notte mia tal notte, qual'è quella ch'al cader del suo sole al mondo sorge, ch'in quella dolce notte in ogni verso si posa in pace! Rive, prati e poggi valli, monti, campagne, selve e fonti han dolce requie, e i miseri mortali quetan le stanche membra e ogni affanno, ogni fatica, mandano in oblio. Ma non è tal la mia, che cieco e solo vo intorno errando. E non han pace o tregua gli occhi miei, non i piedi e non la lingua; no 'l pensir, no 'l desir, non i sospiri. E s'alcun è che turbi l'altrui pace, io son quel desso; che son sol colui che col continuo suon de' miei lamenti ho gi
40 Or sopra ciò vostro consiglio chieggio: se partirmi di qui senza far frutto, o pur seguir tanto l'impresa deggio, che prigion Carlo meco abbi condutto; o come insieme io salvi il nostro seggio, e questo imperial lasci distrutto. S'alcun di voi sa dir, priego nol taccia, acciò si trovi il meglio, e quel si faccia.
li cittadin de la citta` partita; s'alcun v'e` giusto; e dimmi la cagione per che l'ha tanta discordia assalita>>. E quelli a me: <<Dopo lunga tencione verranno al sangue, e la parte selvaggia caccera` l'altra con molta offensione. Poi appresso convien che questa caggia infra tre soli, e che l'altra sormonti con la forza di tal che teste' piaggia.
Per tal modo se stessa ella consiglia Passar nascosta la fiorita etate; Ma s'alcun la mirò, che meraviglia In raccontar di lei l'alma beltate! Di quì mossa la Fama un volo piglia E narra l'eccellenze altrui celate, E tanto de la donna i pregi spande, Che varco le s'aperse a venir grande.
Parola Del Giorno
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