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Aggiornato: 18 luglio 2025
Era amico dei miei fratelli. I quali gli erano anche compagni di fede, naturalmente?... Dopo aver lasciato il vostro paese, dove lo incontraste? Qui, a Losanna. Era solo? No. Era con la contessa? Con lei. Andaste voi da lui? Come vi vedeste? Seppe del mio arrivo, cercò egli stesso di me. Per che motivo? Per avere notizie di Russia? Per trascinarvi nei suoi complotti?... Rispondete!
L'alleanza anglo-francese, ripeto, è pensiero delle due nazioni: nè gl'Inglesi, ora troppo sovente ingiusti alla repubblica del 1848, dovrebbero dimenticarlo. Il moto di febbrajo fu salutato con favore, non certamente dall'Inghilterra officiale, ma dalla maggioranza del popolo inglese. Nè mai fu saluto con tanta gioja e gratitudine accolto come il saluto dell'Inghilterra dai repubblicani del 1848. La tradizione diplomatica fra le due nazioni non fu un solo istante interrotta. Lord Normanby mantenuto officiosamente nella sua rappresentanza durante il primo periodo fu accreditato officialmente dall'Inghilterra, appena l'Assemblea ebbe sanzionato la mutazione di Stato. L'ambasciatore di Russia, Kisseleff, offerse, sino dai primi giorni, patto di alleanza collo Tsar contro l'Inghilterra, chiamata da questi la comune nemica, e la giovine Repubblica rifiutò l'offerta. Un noto generale, Changarnier, ora in esilio, fece indi a poco proposta di scendere a guisa di pirata in Inghilterra, minacciando distruzione a Londra e ai depositi della ricchezza inglese. Dichiarava bastargli, ad eseguire il disegno, un dato numero di soldati, di navi e di battelli a vapore. La proposta fu sdegnosamente respinta, e il generale rimandato al suo comando militare, da cui s'era, per quell'insano proposito, improvvisamente allontanato. Mercè tali disposizioni, una qualsiasi opportunit
Luigi Filippo ne sapeva abbastanza per ricusarlo come segretario dell'ambasciata di Russia. Si era discorso di ciò, pare, alla corte di S. Pietroburgo, e lo si era ripetuto nei saloni della principessa di Lieven.
Una volta, attraverso l'Atlantico o le steppe, arrivavano nel bel paese i Cresi veri, pieni di dollari o di rubli; andavano a visitare gli studi degli artisti più in voga e si portavano via quadri di genere e statue di marmo di Carrara; ma da poco in qua l'America non è la terra promessa, la Russia nemmeno, le statue italiane si fanno per lo più di gesso, il monte di Carrara non serve quasi ad altro che ai caminetti.
E pigliavano insieme verso a que' luoghi e per quelle stesse vie, fatte e rifatte tant'anni prima da lui e da Vittore, ricordandosi fra loro delle famose guerre d'Italia, di Spagna e di Russia, portando ancora la mano al cappello nel pronunziare il nome di Napoleone, e bestemmiando per aver campato dopo di lui.
Diceva loro, in quella lettera, ch'egli era contento, che la memoria di Damiano e di Stella l'accompagnava sempre in que' paesi luterani, quando, dì e notte, sotto un cielo color di fango, faceva sentinella lungo una riva gelata, alla vista delle nevose lande della Russia.
Un bel giorno, che è, che non è, quel piccolo Piemonte osava mandare ventimila uomini a combattere nella Crimea, accanto agli eserciti di Francia e d'Inghilterra. Le condizioni d'Europa incominciavano a chiarirsi: Francia e Inghilterra da un lato; Austria e Stati minori della Germania dall'altro. Si metteva da questo anche la Russia? Dall'altro si aggiungeva la Turchia.
Si smarrì quindi per una via ripida, in cui la Russia in agguato si proponeva di attirarlo da tempo: esso indebolì la Porta e s'inimicò con l'Inghilterra, dal momento che sosteneva i vassalli sediziosi contro il loro sultano, e con mezzi, per giunta, sleali, degni di siffatti uomini di stato; e infine rimase di botto isolato di fronte all'unanime coalizione delle quattro potenze.
Quella donna aveva il tipo nordico; veniva dall'Inghilterra, o dalla Russia, dove le donne son così belle coi capelli biondi, e bellissime poi quando li han neri, come le nostre donne italiane.
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