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Pure, da qualche settimane, non usciva più. Seduto presso la finestra della sua stanza, dopo bevuta una scodella di caldo latte la mattina, rileggeva per la ventesima volta la Storia di Carlo XII, lasciando scappar qualche muto riso e scrollando il capo alla descrizione di quelle battaglie del secolo passato; poi, quando una vicina dabbene veniva a portargli qualche cosa per il desinare, la tratteneva per raccontarle le campagne del Grand'uomo, nelle quali aveva fatto anch'esso la parte sua, e che ormai non poteva più raccontare a nessuno.

Ebbene: guardate, leggete.... Il Ferpierre prese il diario, lo schiuse alla pagina dove aveva trovato i fiori e lo passò al giovane. «Non la gioia ha tanta virtù di far dimenticare il dolore quanto un nuovo dolore. notte del 12 agostoRoberto Vérod considerava i fiori morti, rileggeva il mortale pensiero con occhio arido. Non poteva più piangere.

E al nostro arrivo, ci rileggeva qualche brano non mal riuscito, specialmente quelli dove lo studente aveva infilato una serie di belle frasi patriottiche. Peccato! Se fosse andato avanti così! Tu hai tempo da perdere! tuonava baritonalmente il Panzacchi, e rideva. Rideva anche lui, il Cavallotti, e poco dopo eravamo daccapo: Vediamo!... Chi sa?... Forse, avanti...

La cavalcata (giacchè tutta questa gente andava su muli e cavalli che richiamavano a quello dell’Apocalisse) sfilava verso il Palazzo vicereale. Al corpo di guardia, Don Girolamo rileggeva, e tosto, per la piccola piazza (Chiazzittedda), via di Porta di Castro e Ponticello, fino al Palazzo Pretorio. Terza lettura e terza ripresa di via, stavolta per l’abitazione del Tesoriere della Crociata, donde, dopo una quarta ed ultima lettura, alla Cattedrale ordinaria o provvisoria. Allora le tre autorit

Emma leggeva molto, leggeva sempre, ma dal giorno in cui aveva veduto baciarsi quei due alla stazione, i libri prediletti non eran più quelli di prima o in questi cercava altre pagine. Leggeva e rileggeva il Petrarca, e di questi soprattutto i sonetti d'amore. Nel Tasso gustava gli amori di Tancredi e di Clorinda.

Corse così qualche mese, quel viglietto si dipartiva un istante da lei, e lo rileggeva qualche volta, lo rileggeva con ardore e con disperazione ad un tempo. Si affannava, si martoriava perchè non fosse in sua facolt

Emilia, sebben premurosa di conoscere in qual modo fosse sparito dall'appartamento del nord, nondimeno volle sospendere questa soddisfazione finchè non si fosse rifocillato, ed avesse parlato a lungo colla sua Annetta, la cui gioia non sarebbe stata così stravagante se fosse risorto dalla tomba. Emilia, intanto, rileggeva le lettere de' suoi amici.

Se non che la nostra penna non vale a descrivere con bastante colorito, la sorpresa di Maddalena e di Elisa al veder salire le scale tutta quella compagnia strana, senza che Lord latrasse, goffamente vestita, colla faccia e mani olivastre, mentre Alfredo leggeva e rileggeva in silenzio una lunga lettera, non curandosi di spiegare il fatto alle sorelle.