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Aggiornato: 6 luglio 2025
Dopo il 1860 la situazione non venne mutata gran fatto e se ne hanno testimonianze numerose di osservatori spassionati e autorevoli, tra le quali credo bastevole ricordare quella dell'on. Sonnino, e pel merito intrinseco del libro in cui venne registrata e per l'autorit
PANURGO. Morfeo, ricordati chiamarmi Narticoforo e tu Cintio, e avermi rispetto proprio come ti fusse padre. MORFEO. Me ne ricordo e straricordo cosí bene che lo potrei ricordare allo ricordo istesso. PANURGO. Ricordati ancora... MORFEO. Non tanti ricordi, che ad uno che si ricorda, i troppi ricordi lo fanno smenticare; ricorda te stesso, che ne hai piú bisogno di me.
Avea ben altri pensieri in quel momento, e più dolci e più cari per potersene ricordare! Invece il duello gli tornò in mente quando fu rientrato in casa, e, appena salito in camera, cercò nelle tasche il biglietto da visita per vedere con chi mai avrebbe dovuto battersi.
Suonano le campane dell'Ave Maria, quella sottile vocina della campanella di sotto mi fa ricordare.... Pregavi tu, Lidia, quando ti inginocchiavi nella chiesetta della Madonna? Domenica, 24 ottobre.
Agitato, confuso, fuori di sè, Bonaventura si volse all'anticamera, e scortato dal servo, varcò la soglia di quella casa, senza pensare a Lilla di Priamar, senza pur ricordare ch'egli l'aveva veduta per l'ultima volta, quella innocente cagione de' suoi mali, quell'immagine perturbatrice di tutta la sua vita. Occhio per occhio, dente per dente.
Forse sei partita per la Germania e il mio biglietto non Ti trovò a Venezia. 30 gennaio. Siamo separati. Come hai dimenticato! Ed io ti ho amato tanto! Perchè rimarrò qui? dove tutto mi fa ricordare di Te? Vorrei cambiare cielo e abitudini.... Vorrei la mia donna!
Cecilia Rigotti, colpita da una fiera disgrazia, non doveva affatto ricordare l'ardita, orgogliosa, insopportabile fanciulla di pochi mesi prima. La mano dell'avversit
E' non era Elisa, nome da mettere in endecasillabi morbidi e flosci come quelli di... acqua in bocca, per non farci maledire dal secolo, che li ha in gran pregio; non era neppure Eloisa, nome da far ricordare la badessa del Paracleto, innamorata d'un teologo, o la svizzera di Gian Giacomo Rousseau, innamorata di un astrologo sconclusionato. Era Luisa, modestamente, umanamente e soavemente Luisa.
Solamente il lavoro poteva rialzarne lo spirito; cessato il lavoro, tornavano le ombre. Strana forma di pazzia, non è vero? Ma se non fosse strana, non sarebbe pazzia. Mentre erano a tavola, messer Dardano entrò a ricordare il nome di Tuccio di Credi. E Spinello ne parlò come di un amico, da cui si fosse separato pur dianzi, con una fraterna stretta di mano. Ottimo Tuccio! diss'egli.
Passati un paio di giorni a visitare questi interessanti avanzi ed a cavarne qualche schizzo che ce ne possa ricordare le linee principali, riprendiamo la via del ritorno per Adua.
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