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Aggiornato: 6 luglio 2025


Partito il servo che aveva accompagnato il signore nella sala, la porta si richiuse, e continuò il silenzio per molto tempo, durante il quale il battere frequente del polso d'ambidue si udiva distintamente.

Un grido, un urlo di approvazione, accolse la proposta del padre Marcellino. È il caso di raccogliere i ferri; disse il padre Tranquillo. E richiuse la busta.

Erano le nove di sera, quando il marchese di Montalto potè finalmente essere solo. Ridottosi nel suo quartierino, richiuse l'uscio del salotto dietro di , ed entrò nello studio, che precedeva la sua camera da letto. Il povero giovane era travagliato dalla febbre, a lui derivata dalle ansiet

Io mi chinai su la sofferente. Ella aprì gli occhi e li richiuse subito. Pareva ch'ella non mi avesse veduto. Gli occhi non avevano avuto sguardo, come colpiti da cecit

Furono i primi a entrare nel salotto: Nora, appena l'uscio si richiuse, stampò un grosso bacio, in fretta, sulla guancia del Casalbara, poi tutta rossa, scappò a mettere lo zucchero nelle tazzine del caffè.

È venuta oggi? è qui la signorina Nora? Sissignore; cioè credo: adesso andrò a vedere. E la cameriera aprì l'uscio del salotto, ch'era in faccia a quello dell'anticamera, e lo richiuse in fretta, appena entrata. Fu un attimo, ma in quell'attimo Pietro aveva veduto come in un'apparizione, la Schönfeld e la Nora che sedevano sdraiate, quasi abbracciate sul canapè.

Se non è in casa, aspettate che ritorni; ma non dovete consegnarla che nelle sue mani. Rimasta sola nuovamente. Maria raccolse le carte, le buste, le penne sparse sullo scrittoio, e le richiuse in una piccola scatoletta intarsiata.

A un fischio di locomotiva, breve, acuto, lontano, egli si riscosse, si guardò intorno. La stazione era ancora deserta; il padrone del Caffè sonnecchiava dentro un bussolotto illuminato dalla fiamma gialla d'una lampada a gas; il cameriere, dinanzi al banco delle vivande, parlottava con un manovratore. Egli ripiegò la lettera e la richiuse nel portafogli. Si versò un poco di latte e di , ne assaggiò un sorso, e ripose la chicchera. L'orologio, sul quadro dell'orario, segnava le otto e un quarto. A quell'ora ella doveva essere gi

Questi richiuse l'usciolo e s'avviò verso il fondo; passò le tre stanze e giunse nel salotto, il quale era deserto; vide la dorata lastrina coll'inscrizione che indicava il gabinetto e fece ad aprire la porta su cui ella era, ma l'uscio era chiuso a chiave.

Un servo in anticamera ci precedette verso la sala; ma il Sideri accennò la porta del suo studio, che il servo aperse e richiuse dietro di noi.... Strano gabinetto da lavoro, in cui la nota dominante era il bianco!

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