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Aggiornato: 5 giugno 2025
Quanto alla famiglia dei Vergiolesi vogliam qui far notare, che se abbiamo fatto crear cavaliere messer Fredi de’ Vergiolesi sul feretro di sua madre, era questa una costumanza comunissima fra le repubbliche del medio evo, a porger nel popolo idea più sacra e solenne dei voti, che in prò della religione e della patria dovevan farsi dal nuovo ascritto a quella milizia. Così un altro pistoiese (come narra l’Ammirato nella sua Storia), Riccardo di messer Lazzaro Cancellieri, nel 1333 eletto potest
Da principio ella vuol farsi forte del suo diritto, riprendere il posto di sposa; la legge sta dalla parte di lei. Ma un grido del figlio di Riccardo: Mamma! Mamma! Non piangere! e un rimprovero rivolto a lei, Lea: Signora cattiva, se facessero piangere la mamma tua... le mutano a un tratto il cuore.
Avendo testè inteso l'eccellenza del re che gl'infedeli almugaveri fossero corsi in masnade infino alle terre di Riccardo di Chiaramonte nei confini delle province di Basilicata e Principato, comandava a quei due giustizieri di adunar le loro forze di cavalli e fanti, e combattere questi nemici, ibid., fog. 60, a t.
Il fattore ha detto pochissimo. Riccardo pretende ch'egli parlasse con molto riserbo del signor Valancourt. Quel ch'egli ha saputo, gli fu confidato da Gabriello, uno dei servitori del conte, che disse essergli stato confidato da un amico del suo padrone.
Per S. Bernardino da Siena, fra Nicola Molinari, Sant'Edmondo, S. Stefano eremita, Maria diventa l'innamorata, la sposa; e spesso lo sponsalizio è realmente effettuato, come col beato Ermanno e col beato Alano da Rupe. Le donne invece ardono di amore per Gesù, sposano lui, con lui si dilettano in quella che Riccardo da S. Lorenzo chiama con ingenua efficacia: copula spirituale.
Diploma dato di Brindisi il 6 settembre tredicesima Ind. a Riccardo Milite e a' Saraceni di Lucera. «Per appagare il vostro desiderio vi diciamo esser giunti salvi in Brindisi, e soggiornarvi sani ed ilari; intendendo virilmente e potentemente alla confusione de' nemici e ribelli siciliani.
Riccardo frugando così al buio rinvenne alcuni fasci di legna, li dispose sul focolare, trasse dalle tasche il focile, e suscitò un bel fuoco. «Questa è fiamma veramente reale,» disse sorridendo Manfredi.
Diploma dato di Brindisi il 3 settembre tredicesima Ind. a Riccardo di Lauria e ai cittadini di Maratea. Sapendo i danni e le molestie che tuttodì soffrivano dai nemici, il re esortavali a tener fermo, promettea aiuto e compensi larghissimi; fidassero nella sua possanza e virtù, ibid., fog. 163, a t. Diploma dato di Brindisi il 5 settembre tredicesima Ind.
Nel r. archivio di Napoli, reg. di Carlo II segnato 1291, A, fog. 88, si legge un diploma dato il dì 8, forse di gennaio 1275 o 1276, ch'è un attestato del servigio feudale prestato a Capua da Riccardo Loria per sè, Giacomo, Roberto, Ruggiero, e due donne tutti della stessa famiglia, che aveano diviso tra loro i castelli di Loria, Lagonessa e Castelluccio in Basilicata.
Manfredi gli abbracciò, e continuò seco loro a conversare, finchè udirono venire Riccardo che cantava: «In sella, in sella, cavalieri armati, Che l'araldo dell'arme ha dato il segno; Stanno le vostre dame agli steccati, Un scudo d'oro di vittoria è il pegno.» Allora si levarono tutti: il cielo appariva in parte sereno; salirono i destrieri, e si riposero in via.
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