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Aggiornato: 12 luglio 2025


La muta voce dell'anima vinta assentì: «Così sia». La ribellione era vana, la rassegnazione inevitabile. Egli non ne era più avvilito, come una volta. Nelle frasi dell'Epistola agli Efesii, che il sacerdote ora leggeva, lo spirito stanco riconosceva verit

Fu appunto in quei giorni, quando Pierino era più che mai infervorato nel desiderio della ribellione, che gli capitò a Crodarossa uno dei primi numeri dell'Emporio Letterario: dono settimanale agli abbonati del Rinnovatore, speditogli da Milano da un suo amico, gi

la rivoluzione intera procede per tre periodi: prima è rivoluzione religiosa, poi è politica, poi è sociale, perchè il pensiero prima si ribella contro il dogma, poi contro lo Stato, poi contro la casta; 3° nessuna ribellione è vera, se non comincia contro il dogma, fondamento di ogni vecchio ordine sociale;

E tuttavia questo mondo esercitava il suo fascino potente sulla sua fantasia; ed il povero giovane subiva lotte crudeli, tentazioni di ribellione, che lo impaurivano. E si metteva più accanito allo studio, per consacrare al più presto con un voto solenne, quella risoluzione che la foga della gioventù faceva ancora vacillare.

A corte del papa, ebbe Carlo dall'arcivescovo di Morreale l'annunzio della siciliana strage; che il colpì di presentimento di ruina, e nascere in quel superbissimo animo, prima dell'ira stessa, una disperata rassegnazione; ond'ei si volse tutto umile al cielo, e udito pregare: «Sire Iddio! dappoi t'è piaciuto farmi avversa la mia fortuna, piacciati che il mio calare sia a petitti passiSopraccorse ansando a Napoli; e trovate le nuove del progredimento della ribellione, diessi a furor bestiale, senza serbar contegno alcuno di re. A gran passo misurava le stanze; forsennato, muto, torvo agli sguardi, rodendo un bastone come cane in rabbia; finchè prese a sfogarsi in parole: andrebbe, , gli parea mill'anni, andrebbe in Sicilia a schiantar citt

Un ecclesiastico! inalberare il vessillo della ribellione sulla propria testa! Eccellenza, diceva don Omobono tutto tremante, eccellenza reverendissima... l'assicuro ch'io non l'ho fatto apposta... che non ci ho proprio colpa, io... Va bene! soggiungeva in tuono di minaccia monsignore. Va bene! Penseremo anche a questo.

Noi ci accostammo alla finestra. E Garibaldi a me: Che lancieri sono codesti? Nullo ed io li facemmo prigionieri or ora con un maggiore e tre capitani. Ebbene, che cosa volete? Generale, penetrammo nel campo nemico a predicarvi la ribellione; gli animi della brigata sono sossopra; gli ufficiali si peritano, ma i soldati vogliono posare le armi.

Si vorrebbe da lei, continuò il mio giudice, una maggior coerenza fra le azioni e le parole, una schietta ribellione a tutti i dogmi che l'infracidita societ

Varedo era esterrefatto. La ribellione di sua moglie lo coglieva di sorpresa.

Ed ora poi, quando nell'impeto della rabbia e quasi senza sapere, quel che dicesse, si era lasciata trasportare a confessar tutto, non era stata la cieca ribellione del marito ciò che le aveva fatto perdere la testa: no; era stato quell'altro, sempre quell'altro la sua disgrazia.

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