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Aggiornato: 9 ottobre 2025


Veramente, io sono sbalordito di tanta stolidezza ed oltracotanza! Ma tu vivi dunque nel regno della luna, eh! Se ciò fosse, non avrei dimandato nulla di nulla, ed avrei regalato, senza farmeli dimandare, dei figliuoli ed anche dei nipoti a chiunque avesse una bella moglie.

L'oratore persiano partì da Venezia colle galere di Beiruth, assai soddisfatto e regalato, portando seco oltre alla predetta lettera ducale, braccia venti di panno d'oro da offerirsi in nome della veneta signorìa a Uzunhasan.

Il Vharè portava sempre l'anellino che gli aveva regalato lei, quello del Frascolini, la turchina colle rose d'Olanda, e ciò l'aveva fatta sorridere di compiacenza; e di più, aveva notato che sotto ad una disinvoltura apparente, il Vharè era impacciato e confuso. Il giorno dopo, Giacomo non si lasciò vedere all'Esposizione, sotto i portici di Po e nemmeno all'albergo, all'ora del pranzo.

E infine facevano musica sopra un piano-forte che le era stato regalato dall'imperatore del Brasile, il quale la chiamava sempre il mio piccolo canarino e le voleva bene come ad una figliuola.

Lady Elisabetta le aveva fatto spogliare la beghina di monaca di casa e le aveva regalato degli addobbi da donna, da giovinetta modesta ed elegante, dagli scuri colori, come gli esigeva la sua posizione.

Era un modo cortese per compensarlo del tempo che gli rubava con quella gita, ma il vecchio, trattandosi della sua Maria, non si rammentava neppur più che il suo visitatore era un principe romano, e gli avrebbe regalato lo studio, se avesse voluto.

Il Toscolano disse qualche parola, in aria di mistero, al cavallerizzo, poi, dopo di aver regalato allo scozzone, mettendoglielo in bocca, il sigaro di virginia ch'egli stesso fumava, prese Giacomo a braccetto, sbattendo e strisciando i piedi per nettare le suole dalla ghiaia. Ma tu, scusa, gli domandò il Vharè infastidito, ti presenti alle signore... in questa toilette?...

Me l'ha regalato la Badessa, per ringraziarmi di un servizietto. Don Rocco ne prese appena una fettina e lasciò che il fratello mangiasse golosamente tutto il resto. La settimana appresso, nuovo dolce. Come mai? Regalo anche questo? Mangialo, e non badare ad altro. Don Lucio non se l'era fatto dire due volte e non si era accorto che il fratello avea dimenticato di gustarne un pezzettino.

Eh, eh, datti anche a far il Tartufo adesso, disse Marco, battendo su una spalla il marchese, non venirmi a rubare il mestiere!... Sai ch'io ho regalato ieri al nostro parroco due immagini, due belle statue di stucco.... Il parroco avea aperto una colletta perchè a due altari mancavano le immagini: io le ho comprate: gliele ho offerte.... E la colletta? mi ha detto.

Cannella dalle mani dei gendarmi pontifici, usasse dire: La Sicilia mi ha regalato il balsamo e la cannella! Ora qualche pagina di quel libriccino è una sicura sintesi delle condizioni letterarie del tempo; e l’ultima vuol essere riportata: «La nostra piazza non è ancora accreditata: e da noi non si trova un libraio che voglia spendere. In Sicilia le Lettere non sono un mestiere come altrove.

Parola Del Giorno

fededegne

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