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Aggiornato: 28 giugno 2025
Né perché io dica la veritá, si debbono essi reputare essere offesi da me, se veramente discepoli sono e servi o amici di Cristo, il quale, come egli di se medesimo fa vera testimonianza, è essa prima veritá e cagione d'ogni nostra veritá. Io non mordo loro, io non gli tocco né pungo; io lascio stare, anzi riverisco e temo i veri Cristi e sacerdoti e regi.
Impediti dai carabinieri regî, l'un d'essi, quegli appunto che avea avuto invito dall'altro ad affratellarsi, lasciò sfuggire parole di minaccia come s'egli potesse, volendo, essergli causa di male. Quelle parole furono raccolte e additarono al Governo il momento per tentare di risalire da uomo a uomo al segreto della congiura.
Brusa. A parte questa contraddizione tra gli atti e le dichiarazioni dei Regî Commissarî straordinarî, resta pur sempre che la retroattivit
A sì feroci detti il varco apriva Giocondo in volto, e d'ogni intorno egli erra; E dovunque sul campo egli sen giva, Nessun le labbra a le sue glorie serra: Viva Ottoman, nuovo Alessandro, viva La spada sua, ch'ha da domar la terra, Monarca altier, soggiogator de' Regi, Che 'l sommo Dio sovra ciascuno il pregi.
Vedi quanta virtù l’ha fatto degno di reverenza; e cominciò da l’ora che Pallante morì per darli regno. Tu sai ch’el fece in Alba sua dimora per trecento anni e oltre, infino al fine che i tre a’ tre pugnar per lui ancora. E sai ch’el fé dal mal de le Sabine al dolor di Lucrezia in sette regi, vincendo intorno le genti vicine.
Non so se la pace all'Adige entrasse mai positivamente nei disegni del re o dacchè, com'oggi in Torino son due governi, così erano allora nel campo d'altri per lui. Ma credo certo che quel fantasma, evocato sin da principio astutamente dall'Austria, operasse quasi fascino sull'animo suo, e contribuisse alle lentezze e al mal esito della guerra. A qualunque guardi, con occhio quanto più vuolsi indulgente, all'insieme e alle fazioni di quella malaugurata campagna all'abbandono deliberato d'ogni impresa in Tirolo e agli sbocchi dell'Alpi al sagrificio del Veneto alla decisione di non muover guerra a Trieste e sul mare alla negligenza d'ogni tentativo per sommover l'Illirico e per collegare la causa d'Italia coll'altre cause nazionali che s'agitavano nell'impero all'inazione sistematica dell'esercito prima della resa di Peschiera, unico trionfo dei regi, e dopo, fino a quasi la met
Nè apostati, nè ribelli. Noi, serbando fede al nostro ideale, ci serberemo il diritto di non apporre il nome nostro in calce d'inni monarchici; di non dire oggi ai nostri concittadini: vogliamo che siate Regî e non altro; di esprimere pacificamente, conquistata l'Unit
Di voi, pastor, s'accorse il vangelista, Quando colei che siede sopra l'acque Puttaneggiar co' regi a lui fu vista
Poi si rivolse a me con miglior labbia dicendo: <<Quei fu l'un d'i sette regi ch'assiser Tebe; ed ebbe e par ch'elli abbia Dio in disdegno, e poco par che 'l pregi; ma, com'io dissi lui, li suoi dispetti sono al suo petto assai debiti fregi. Or mi vien dietro, e guarda che non metti, ancor, li piedi ne la rena arsiccia; ma sempre al bosco tien li piedi stretti>>.
Se vero Turco sei, prendi diletto Infra Cristian di saettarne i Regi. E Telamone: i tuoi consigli accetto, Moverò con queste armi a sommi pregi, E s'oggi a segno i miei desiri andranno Saetteronne il cor del tuo tiranno.
Parola Del Giorno
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