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Aggiornato: 22 giugno 2025


Sopra un soffá Carlo grasso piangea, dicendo al cuoco suo: Ti raccomando que' beccafichi, e ad Orlando dicea: Metti novelle imposte, caro Orlando. Dodon ardito per lui rispondea: Che vuoi tu de' coglion venir cavando? I tuoi sudditi mangian pastinache, e mostrano cul magri senza brache.

Mi pare che questa storia di guai non sia per finire così presto.... e se mai, le raccomando questo nostro amico. Prenda cura di questa famiglia.... lei ed io siamo oggi al nostro posto. Badiamo a non stancarci....»

Mio buon Antonio! esclamò il marchese, con piglio amorevole. Andate, messere, andate! Raccomando alle tue cure la mia povera moglie! soggiunse Galeotto, colle lagrime agli occhi. E stretta al seno la fedele compagna della sua vita, a baciatala in fronte, si spiccò dalla camera, per raccomandarsi a quel fragile sostegno, che dovea porlo in salvo a' piè delle mura.

FESSENIO. Forse anche oggi; e, quando con Calandro ti vidi, a lui me ne andavo per disporlo a venire da te. FULVIA. Fallo, Fessenio mio, ché buon per te! E la vita mia te raccomando. FESSENIO. Farò tutto perché a te venga; e a lui ne vo. Resta in pace. FULVIA. In pace, eh? In guerra e in lamenti resterò io. Tu alla pace mia vai, ché a Lidio vai. FESSENIO. Addio.

«Davvero che il signor Candianocontinuò, «vi ha preso ad amare come non si potrebbe meglio un figlio, ma ciò è ben ragionevole.» E lo guardava intanto con una finezza sua propria, e senza aggiunger altro in proposito. «Una cosa poi mi raccomandò di dirvi, ed è che non vogliate affidare alcuna vostra cosa a nessuna lettera, e piuttosto vogliate incombenzar me di tutto

Vi raccomando di ravvolgervi la testa nel fazzoletto, se non volete che certe bestioline vi vadano nelle orecchie. Cermenati si allungò sul tavolato con una frase tragica: Così giovane e gi

«Signorino disse Rocco, accostandosi a lui in guisa da non farsi udire dagli altri: sua madre mi raccomandò di accompagnarlo oltre il confine, prima che sia giorno.... «Ho io ucciso qualcuno? rispose il giovine stai pure, mia madre a quest'ora è tranquilla

Si avvicinò a sua figlia, le prese le due mani nelle sue e baciandola in fronte le disse: Ti raccomando, mia cara, che oggi ti abbi a far bella, più bella che sia possibile. E un sorriso che voleva dir molte cose passava intanto sulle sue labbra. Perchè, mio padre? domandò Ida, fissandolo coi suoi grandi occhi azzurri. Perchè? Lo vedrai fra non molto. Attendete forse qualcuno?

Così parlava Manfredi come disperato del perdono del cielo, ed altamente commosso aggiungeva: «Benincasa! Benincasa! prendete quattrocento lance spezzate, e fate scorta alla mia reale famiglia: bada, Benincasa, questo è sangue mio, tu pure sei padre, e conosci a prova che voglia dire sangue mio: a te dunque lo raccomando

Il Galli gli lasciò prendere il suo caffè, poi gli raccomandò il segreto e gli disse di che cosa si trattava. Conclusero che l'orefice sarebbe andato dalla duchessa di Casalbara quella mattina stessa, prima di mezzogiorno. Il signor Galli gli fece un biglietto di presentazione, tirò in lungo un'oretta, poi si recò ad avvertire la duchessa. Era presto, forse; se dormiva ancora sarebbe ritornato.

Parola Del Giorno

s'alceste

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