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Aggiornato: 18 luglio 2025
Attraverso l'Umbria e la Sabina. Una gita da Roma nella Tuscia romana, nella Sabina e nell'Umbria è oggi tanto più attraente, in quanto che chi viaggia in queste province, or' ora annesse al regno d'Italia, ha campo di fare molte e nuove osservazioni importanti. Invece di viaggiare con la diligenza, è assai meglio prendere un vetturino fino a Perugia. L'istituzione italiana dei vetturini sar
Quindi si sparsero i turchi tra pochi anni nelle province greche dell'Eusino, del Danubio, di Atene, della Morea e nelle isole; facendovi servi, «giaurri», i milioni d'abitatori cristiani.
Alle diocesi e province furono posti governatori di vari nomi, rectores, proconsules, vicarii, ecc. I tributi furon dati a riscuotere a que' decurioni, fattine garanti e quasi impresari; ondeché fuggivasi tal dignitá diventata carico pesantissimo, e gl'imperatori sforzavano le famiglie a serbarla od assumerla.
Terni è ora il quartier generale del comandante Brignone e di molta fanteria di linea. Io vi trovai i muri delle strade coperti di proclami per la chiamata delle classi sotto le armi. Mi fu detto che nell'Umbria la popolazione si sottopone più volontieri che non nelle altre province dell'ex-Stato pontificio all'obbligo della leva. Anche qui però vi sono molti disertori che vanno ad alimentare la reazione nel napoletano, tanto più che la sorveglianza dei confini da quella parte è assai difficile. Ci vorr
E cosí sta il fatto della maggior parte delle monete di molte cittá e province, nelle zeche delle quali da esse monete sono state e sono cavate le fatture. E da questo essempio si può conoscere se fia possibile conteggiare giustamente per conto delle monete con simili ordini fatte e usate. Breve discorso sopra il detto essempio.
Il carattere dell'abissinese varia molto a seconda delle province e delle classi sociali. Così nel Tigré è più fiero e ardito, nell'Amara calmo e serio, nello Scioa cortese ed elevato, almeno a quanto potei giudicare da parecchi scioani venuti in Adua.
Il triste spettacolo delle province d'oltremare in rovina, senza difesa, senza cannoni, senza milizie, l'imagine delle residenze dei rappresentanti della Repubblica sul punto di crollare; dei picchetti di Oltremarini usciti fuori delle caserme per cercare miglior sicurezza e riparo sotto le tende, presso le rive di quel mare che fu gi
E fu nuova disgrazia nostra siffatta riunione del regno italiano e delle province francesi negli Angioini; i quali, quantunque dimoranti tra noi, sempre rimaser francesi, non si fecer nostri bene mai, come succedé poi piú volte delle famiglie di principi stranieri ma venute a regnare in Italia sola.
Per tal modo nel cap. II, ho potuto far menzione d'un disegno assai grave, ancorchè non mandato ad effetto, cioè una partizione delle province del reame di Puglia, proposta da Urbano IV a Carlo d'Angiò, prima della nota concessione feudale.
Avendo testè inteso l'eccellenza del re che gl'infedeli almugaveri fossero corsi in masnade infino alle terre di Riccardo di Chiaramonte nei confini delle province di Basilicata e Principato, comandava a quei due giustizieri di adunar le loro forze di cavalli e fanti, e combattere questi nemici, ibid., fog. 60, a t.
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