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Aggiornato: 1 luglio 2025


«No, tu vivrai, Corrado! » proruppe Manfredi, e si curvò sul giacente... aveva esalato l'ultimo fiato: una lacrima scese sul volto del morto dal ciglio del Re, che si allontana, prorompendo in singhiozzi convulsi. Allorquando il Provenzale si fu impadronito di San Germano, la plebe stolta, per piacere al nuovo signore, cinse di un capestro il collo del fedele Benincasa, e lo strascinò a vituperio per le strade della citt

Vittoria dell'armata siciliana su la provenzale, nel porto di Malta, il 8 giugno 1283, e conseguenze di essa. Pratiche del papa a sturbare il duello. Andata di re Pietro in Catalogna e a Bordeaux: esito della scena del duello. Umori dei popoli del regno di Napoli. I nostri occupano alcune terre in val di Crati. Preparamenti di una nuova impresa sopra la Sicilia.

Il provenzale che, credendo di ammazzare un leone, stendeva morto dietro una siepe un povero somaro, non era diverso dal provenzale che si compiaceva di fargli fare quella e altre ridicole prodezze. Tutti e due mentivano, esageravano, prendevano diletto della propria esagerazione e della propria menzogna scaturite dal fondo di un organismo infiammato dal sole della loro cara Provenza.

Tutto qui allora spira dolcezza. Mentre il capo Circeo riporta alle avventure omeriche, alle imagini dell'Odissea, la solitaria torre di Astura parla delle grandi e non meno poetiche memorie dell'epoca degli Hohenstaufen. Quanti ricordi non risvegliano questi nomi degli Hohenstaufen e del provenzale Carlo d'Angiò!

E siccome sa che la ragazza non può soffrire i meridionali da lei stimati grossolani, chiassosi, tenori da melodramma o negozianti di vino, il giovane provenzale s'ingegna d'ingraziarsela; le ripete, forse involontariamente come nota l'autore brani di discorsi politici da lui recitati al caffè, nelle conferenze, e l'abbaglia con gli sprazzi della sua fulgida eloquenza. Delitto!

Un Cavaliere gigantesco che teneva su l'elmo una Lupa gli si accostava, spingendo il cavallo a slascio traverso la pressa: e curvatosi dall'arcione, gli diceva in fretta: «Messer lo Re, la terra è presa, il Provenzale soverchia: se fossimo giunti avanti, vi avremmo fatto vincere; adesso non possiamo che salvarvi: voi non ci conoscete, ma noi siamo vostri amici

Ora, poichè Laurent di Sauvaine, lontano dagli occhi, era anche lontano dal cuore di Alardo d'Anglona, il trovatore, che li aveva in gran pregio ambedue, e si doleva di questa dimenticanza di Alardo, scrisse una canzone bellissima, che io pur troppo non rammento in provenzale, e che in italiano non ho saputo voltare, nella quale erano fortemente biasimati coloro che dimenticano gli amici, poichè l'amicizia, com'è superiore alle mondane ambizioni, così deve essere superiore all'amore.

Non riporto ordinatamente il testo, bensí il complesso delle idee suggerite dalla lettura di esso, usando quanto piú posso delle parole stesse dell'autore. Imitatrice della provenzale era sorta nella prima metá del secolo duodecimo la poesia siciliana, e dalla corte di Napoli moderava il gusto poetico degli italiani. La lingua latina s'era giá separata affatto dalla volgare.

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