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Aggiornato: 17 maggio 2025
Che se faranno riflessione come abbia potuto qualch'altro Stato sí lungo tempo mantenersene esente, non avranno ragione di sí fattamente disperare. Tanto basti, o lettore, averti detto sul tuo ingresso alla lettura di questo libro, nel quale non devi pretendere quella pulitezza di stile né quella facondia, ch'io non professo e non ti prometto.
Ve lo prometto, ma, ve ne prego, ripigliate il posto di prima. La bionda contessa sorrise, e posta la mano sulla spalliera della scranna chinò il capo fin presso alla guancia del giovine, in atto di guardare i segni che gli uscivano dalla matita. E noi in questa positura li lasceremo ambedue, poichè ci stanno benissimo, e non si annoieranno di certo.
Hai torto di sragionare, mi disse, e di non apparecchiarti una strada collo studio e la coltura, ma hai ragione di desiderare una sorte migliore, e ti prometto che intendo occuparmene e soddisfarti. Puoi credere quanto mi deva esser caro il tuo ritorno a Milano, non avendo altri parenti vicini, che possano tenermi compagnia e sostenere la mia vecchiaia.
La sua condotta, leggiera soltanto agli occhi dei più, appariva indegna a donna Livia; ma quel fondo di alterigia, che vi era in lei, la faceva ripugnante assai a soddisfar donna Rosalia. Una sola parola, supplicò questa piangendo.... Ditegli soltanto che io gli perdono. La duchessa non resistette. Vo le prometto, rispose, senza sapere quasi a che s'impegnasse. Oh grazie!
«O mia Valenzia, che ogni tuo desiderio sia esaudito colla più scrupolosa osservanza, e che tu per lo innanzi abbi a lodarti di me tanto, che debba benedire quell'affanno che ti fu scala al bene di che godrai in appresso; questo io ti prometto, e Iddio ti benedica.»
Ebbene lascia stare, disse il signor Morandi interrompendo la sua lettura, ti prometto che se non passi l'esame ti mando a fare il ciabattino. I fanciulli diedero in una risata, mentre Mario continuava colla matita a scarabocchiare sulla carta. Ecco il tuo ritratto, disse a Carlo quando ebbe terminato.
Non mai abbastanza si ama, signor Lorenzo! Domani, ve lo prometto, staremo a lungo insieme, e a lungo converseremo. Sicché, rientrate, adesso. Rientrate serenamente per mettervi a lavorare o a leggere come di regola. Soltanto il gregge si conduce camminando in coda. Chi?... Io?... Sí, vado. Io vi tolgo l'incomodo, dottore.
SINESIO.... E sapete ancora che se i padri amano i figli naturalmente, quando sono poi virtuosi, sono sproni e stimoli alla nostra vita, che ne trapassano insino all'anima, di contentarli. Or ascoltate quanto mi detta il mio desiderio. Vorrei che deste Amasia vostra figlia per moglie ad Erasto, perché ne sta innamorato; ed io vi prometto non far molto conto della dote.
La nostra, escursione si prolungò per più di due ore; il momento; della partenza si avvicinava a gran passi; era mestieri dirci addio. Riaccompagnammo a casa le donne. Vi prometto di raggiungervi Mi disse Aissa, stringendomi forte forte la mano.
Disse celiando il Cardinale dal Monte. Io vi prometto, appena assunto Papa, creare Cardinale il garzone, che custodisce la mia scimmia e darvelo per collega.»
Parola Del Giorno
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