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FILIGENIO. Voi me l'avete resi con iniquo cambio che non sarebbe stato fatto ad un turco; ma dice bene il proverbio: che molti benefíci fanno un uomo ingrato. ALESSANDRO. Orsú, perché avete sfogata l'ira con ingiuriarmi, sarebbe di ragione, se non prima, mi dicesti la cagione di che vi dolete di me; perché le vostre parole mi sono ferite mortali che mi trapassano il core. Non mi fate piú penare.

Sono ancora le cose, che nelle commedie si raccontano, cose che per avventura mai non furono, quantunque non sieno strane da' costumi degli uomini che essere state non possano: la sustanziale istoria del presente libro, dello essere dannati i peccatori, che ne' lor peccati muoiono, a perpetua pena, e quegli, che nella grazia di Dio trapassano, essere elevati all'eterna gloria, è, secondo la cattolica fede, vera e santa sempre.

Non pertanto piacemi ricordare come la chiesa e le case dei Cènci fossero erette sopra le rovine del Teatro Balbo... Una chiesa sopra un teatro! I secoli trapassano come i vetri dipinti della lanterna magica; il mondo è la parete dove si riflettono le immagini loro, e nel continuo passaggio le cose più strane si succedono senza dar tempo a compire un pianto, o un riso.

SINESIO.... E sapete ancora che se i padri amano i figli naturalmente, quando sono poi virtuosi, sono sproni e stimoli alla nostra vita, che ne trapassano insino all'anima, di contentarli. Or ascoltate quanto mi detta il mio desiderio. Vorrei che deste Amasia vostra figlia per moglie ad Erasto, perché ne sta innamorato; ed io vi prometto non far molto conto della dote.

E, quantunque a quegli, che in questa forma trapassano in inferno, sia licito, volendo, il poterne uscire, non posson però uscirne per tornarsi addietro per la via donde entrarono, percioché per lo peccato non si può di peccato uscire, come quegli farebbono che per quella via n'uscissono, per la quale v'entrarono; ma conviensene uscire per la via opposita al peccato, la quale nulla altra cosa è che la penitenza.

La lingua ho data perché annunzi la parola mia e confessi e' difecti suoi, e perché l'aduopari in salute de l'anime; ed egli l'aduopera in bastemmiare me, che so' suo Creatore, e in ruina del proximo, nutricandosi delle carni sue, mormorando e giudicando l'operazioni buone in male e le gattive in bene; bastemiando, dando falsa testimonanza; con parole lascive pericola e altrui; gitta parole d'ingiuria, che trapassano ne' cuori de' proximi come coltella, le quali parole li provocano ad ira.

L'altra si è perché trapassano el comandamento: perché giá l'ho vetato che non gli tocchino; unde spregiano la virtú del Sangue che trassero del sancto baptesmo, perché essi disobediscono facendo quel che l'è vetato. E so' ribelli a questo Sangue, perché hanno levata la reverenzia, e levatisi con la grande persecuzione.

Ma tucte queste cose trapassano con vera fortezza e perseveranzia, vestito l'affecto loro de l'affecto della caritá, gustando el cibo della salute de l'anime con vera e perfecta pazienzia. La quale pazienzia è uno segno demostrativo, che mostra che l'anima ami perfectissimamente e senza alcuno rispecto.