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CAPPIO. Padrone, vorrei lasciaste cotesto prologo, e pensiamo allo scandolo che sia per avvenirne quando saprá il pedante che Altilia sia stata trafugata e toltole l'onor suo; e sapete che Antifilo, vostro contrario, non sta con le mani a cintola, ché una ne pensa l'oste e l'altra il pellegrino. L'aiuterá per la gelosia che lo rode.

Or questo serva in vece di prologo, ché l'argomento della favola lo vedrete minutamente spiegato da questi che vengon fuora.

Come Dumas, Durantin fece il prologo dei quindici anni prima, il prologo così detto della colpa, il romanzo fatale che precede l'azione drammatica: Dumas mostra al pubblico il figlio in culla, e Durantin fa vedere la figlia in fasce.

Non son nuovo alle chiacchiere in pubblico; i comici antichi mi usarono spesso la cortesia di farmi venire sul proscenio, per chiarire l'intreccio e dire tutte quelle cose che all'autore mettesse conto di far sapere alla gente. E questa cicalata era il Prologo. Il Prologo dopo il second'atto! E perchè no?

Ora, se noi confrontiamo queste idee di Giuliano col prologo del quarto Vangelo, che è poi la base della metafisica cristiana, senza di cui il Cristianesimo, o non sarebbe stato, o sarebbe stato tutt’altra cosa, constatiamo meravigliati che, in fondo, l’acerrimo nemico del Cristianesimo si moveva nel medesimo circolo di idee in cui si trovavano coloro ch’egli combatteva. È sempre quel medesimo concetto fondamentale di un Dio supremo il quale emana da un principio razionale, per cui il mondo è creato, e che vi diventa attivo assumendovi una forma determinata e visibile. Quando Giuliano, dopo aver parlato delle due forme invisibili di Dio, dice

Ma io non ho usato con voi questo prologo per inanimarvi all'impresa, perché conosco che avete piú bisogno di freno che di sproni; ma per avisarvi che siamo in Napoli, cittá piena di ladri e furbi, e se in altri luoghi vi nascono, qui vi piovono: però bisogna star in cervello piú del solito.

Così dichiara egli stesso nel suo prologo al primo dramma.

La contessa Adriana non badò più che tanto alla mia sottile trovata. Badandoci un poco, avrebbe potuto rispondermi: "Vi è venuta ora, l'idea? Non siete voi, signor Morelli degnissimo, voi per l'appunto, che non avete voluto nessuno alle prove? neanche i miei poveri satelliti, che per il vostro capriccio hanno dovuto cangiar l'orario della prima visita? E ce n'è voluto, sapete, a persuaderli, tanto erano pieni di stizza!" Così avrebbe potuto rispondermi, la signora del prologo. Ma ecco che cosa avrei potuto replicarle io, e con un gusto matto: Quei vostri satelliti io non li posso patire. E non gi

Lo scenario è compiuto le tinte locali son date la ribalta è abbastanza illuminata il coro ha recitato il suo prologo. È tempo che i personaggi principali si mettano in azione. Una sentenza di morte civile. Trasportiamoci sulla piazza della cattedrale di Milano, nel giorno 15 agosto dell'anno 1977.

|La Signora|. E poiché mio marito l'avrá riletto, spero che vorrá disdirsi d'una cosa detta da lui solo per sbaglio di memoria, del quale per altro fo io le scuse al signor Grisostomo. |Grisostomo|. Ella, madama, è troppo gentile con me. Gliene rendo grazie. |Grisostomo|. Il dramma è preceduto da un prologo brevissimo in forma di dialogo tra l'impresario del teatro ed un'attrice.