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Aggiornato: 23 giugno 2025


E se fia mai, che de' reali eredi Il giustissimo scettro unqua s'infesti, Di quanti Cavalier vedi, e non vedi, L'armi fien pronte, e i fieri cor fian presti. Mentre dicea, ne le dorate sedi Affermar quei baron veduto avresti; Quinci AMEDEO dopo i sacrati uffici Al palagio sen va fra i duci amici.

Quelli che vedi qui furon modesti a riconoscer se' da la bontate che li avea fatti a tanto intender presti: per che le viste lor furo essaltate con grazia illuminante e con lor merto, si c'hanno ferma e piena volontate; e non voglio che dubbi, ma sia certo, che ricever la grazia e` meritorio secondo che l'affetto l'e` aperto.

Ed io v'andai; ma, quando giunsi appresso al luogo, ch'era una capanna, mi venne incontra, forte borbotando. E, quando mi cognobbe, a presti passi tornava a dietro. Ed io forte 'l pregai che si fermasse, ché da parte tua li voleva parlare: onde si volse e disse tutto quel che giá t'ho detto, con arroganza; e, in presenza d'alcuni, ci minacciava.

Sorrise, ricordando che quel fenomeno di sdoppiamento dell'udito gli era occorso spesso; in istrada ferrata, per esempio, quando il fragore delle ruote, lo strepito, lo scricchiolìo delle carrozze in moto, lascia intendere, a chi presti attenzione, un suono lontano lontano, come di angeliche voci laudanti nello spazio.

<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.

LECCARDO. So che sei d'una naturaccia larga e liberale, che ciò che ti è cercato in presto tu doni. CHIARETTA. Su, di' presto, che vuoi? LECCARDO. Che mi presti la.... CHIARETTA. La che? LECCARDO. La..., mi vergogno di dire. CHIARETTA. Se ti vergogni dirmelo di giorno e in piazza, dimmelo all'oscuro in casa. LECCARDO. Vorrei che mi prestassi la gonna di Carizia.

Però, se nella prima vita vi bastò la spada, e nella seconda la parola e l'esser presti a obbedire ad essa e morire per essa, voi non potete ora varcare il limitare della terza vita, se non usando la spada e testimoniando colla parola. Dovete essere savî e forti: apostoli e militi. Or la sapienza è il culto del Vero; e la forza è la fede nella potenza del Vero.

Quell'esercito, pel quale voi siete presti a dimenticar la Nazione intera, lo avremo: è esercito italiano, prode, memore, e sente con noi l'aborrimento dello straniero; ma non lo avremo, fuorchè levandoci e invocandone, armati, l'armi.

Presti alle teste lor, ch'eran scoperte, posero gli elmi, e presero i destrieri: ed ecco un cavalliero e una donzella lor sopravien, ch'a pena erano in sella.

fermo s’affisse: la gente verace, venuta prima tra ’l grifone ed esso, al carro volse come a sua pace; e un di loro, quasi da ciel messo, ‘Veni, sponsa, de Libano’ cantando gridò tre volte, e tutti li altri appresso. Quali i beati al novissimo bando surgeran presti ognun di sua caverna, la revestita voce alleluiando,

Parola Del Giorno

s'alceste

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