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Aggiornato: 20 giugno 2025
A lei sottopongo ancora ogni parola, ogni pensiero, ogni azione della mia vita, e non è possibile ch'io resti mai più in un dubbio grave circa i miei doveri verso Dio e verso gli uomini, tanto è pronto e netto il mio consiglio, il quale ha tuttavia un'impronta personale benchè alquanto mutata; ha, voglio dire, l'impronta delle sue idee, della sua rettitudine, del suo sdegno d'ogni pregiudizio e di ogni rispetto umano, ma non l'impronta di alcune lievi imperfezioni che furono in lei e che certo rimasero in terra colla sua spoglia mortale, perchè io che un tempo le conobbi e le amai, non so più immaginarla con esse. Per esempio, le fu difficilissimo, mentre visse, di perdonare le offese recate a me, i giudizi acerbi sulle opere mie. Ora non è così e se leggo un'ingiuria contro di me, subito è lei che mi chiama e mi leva a sè amorosamente fuor d'ogni rancore, in una calma non superba. Allora, come ogni volta ch'io le obbedisco, la coscienza del nuovo bene ch'ella opera in me mi mette questa divina gioia di saper che ne ha sicuramente un premio, che ne crescono la sua felicit
GIACOMINO. In questa assenza ho provato di quelle crudeli e acerbe passioni che sanno far provare i vostri meriti. Ma pur in cosí infinito dolore m'ho meritato e guadagnato il premio della costanza e del valor della mia fede.
Tutti gli anni la Gazzetta Ufficiale riproduce il bando del generoso monarca... Ma, credete voi, contessa, ch'io possa mai consentire ad appropriarmi una somma... ad usurpare un premio che spetta a voi sola?...
Ed essi ebbero a scavare con le mani il granito che col ferro, e con le polveri incendiarie domiamo noi! Ma se si dileguarono nella gloria dei secoli, essi stanno presenti a quella di Dio: il ricordo di loro è scritto a caratteri di stelle nel volume dei cieli: tanto maggiore premio conseguiranno, ed avranno diritto di conseguire quanto meno potr
Santa Lucia, raccontavano le mamme, passava ogni anno, nella notte dal dodici al tredici dicembre, coll'asinello carico di doni, di giocattoli, di bei vestiti, di dolci, di aranci, di mandorlato; e tutto ciò per regalarlo in premio ai ragazzini ch'erano stati buoni e che avrebbero messo un bel piatto pieno d'avena vicino alla finestra del salotto, per rinfrescare l'asinello della santa.
Come una buona azione ricevesse il suo premio. Mastro Pasquale era frattanto arrivato in bottega, dove s'aspettava di veder Michele coll'altro «della gazzetta», ma dove non vide altri che il suo fattorino, giovine allocco che se ne stava guastando colla sgorbia un pezzo di legno di tiglio, per farne non sappiam quale balocco. E così, non c'è nessuno? dimandò il legnaiuolo.
Qual turbamento, e come dolce, in quel cuore di donna! Ci sono le gioie che opprimono, tanto sono violente; pure, chi vorrebbe rinunziarci? A buon conto, non voleva rinunziarci la nobile signora, che aveva aspettato quel giorno e quel turbamento profondo, come il premio di tutte le sue fatiche, come il compenso di tutte le sue ansiet
Due figure venivano verso di lui aventi due fiaccole; una di esse era una donzella vestita di bianco, l'altra un uomo con uniforme da militare inglese. Il signor Basilio si vide perduto; sentì vacillarsi la terra sotto i piedi. Infame! gli gridò la donzella, ricevi il premio delle tue scelleraggini! E così dicendo gli piantò uno stile nel petto.
E io?... Io? Tenga! Ecco il suo premio!... Ma, no! Basta!... Ma, no! Potevo appagarmi di un bacio solo? Ella si difendeva tentando di respingermi con le braccia, tirando indietro la testa, protestando: Basta! Non più!
Il Piemontese ripeteva spesso a Cardello: Voglio guadagnarmi le dieci mila lire di premio, consegnando i lavori con l'anticipazione di sei mesi. Serviranno per la fabbrica.
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