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Aggiornato: 2 giugno 2025


Sapeva della gita e mi fece una graziosa pittura di Obereichstätt, della chiesetta antica di Marienstein, e dei bei prati in riva all'Altmühl.

Nello splendore delle due finestre si vedeva il parco arruffare nel vento le sue mille criniere. Gli abeti si piegavano tutti da una parte come grandi vele buie. Mi appoggiai con la fronte ai vetri, dai quali filtrava una lama di vento, sottile. Guardai l’erba dei prati, che scorreva, come se la traversassero in furia cento ruscelli. Sentivo il peso delle mie trecce pesarmi fin su l’anima.

Fuori di Amaro la strada corre dominando i prati e le boscaglie che costeggiano il torrente Fella. Siamo 4 blindate lanciate a tutta velocit

E l'inglese, rivolto a lei, disse: Ma è possibile che i vostri pensieri, una volta detti, non esistano più? Oh, più, più! disse Nancy. Volano via, come... oh! come quei fiori diafani e tondi, quasi di piuma, nei prati... Sapete pure! quelli che a soffiarli vi dicono l'ora? Io sempre sapevo l'ora così, quando ero bambina in Inghilterra. Come si chiamano quei fiori?...

63 Fra l'Adice e la Brenta a piè de' colli ch'al troiano Antenòr piacqueno tanto, con le sulfuree vene e rivi molli, con lieti solchi e prati ameni a canto, che con l'alta Ida volentier mutolli, col sospirato Ascanio e caro Xanto, a parturir verr

Io voglio, io voglio i campi sterminati Ove fremono germi e sboccian fiori, Come snella puledra in mezzo ai prati Io voglio, io voglio andar; Dell’iride vogl’io tutti i colori, Tutti i gorghi del mar!...

Oh così fosse ai miei bramosi lumi sorto il lor sol. Tornato è 'l giorno al mondo non (lasso) a me, ch'a me non luce il sole, non s'apre il giorno a me se non si scopre colei, ch'è sola il sol de l'alma mia. Oh me infelice sovra ogni vivente! Sa l'universo, sanno gli elementi, san le ninfe e i pastor, sanno i bifolchi, san le fiere e gli augelli, e san le gregge che da tornare ha il sole e 'l giorno e quando; e sol io solo senza sole e senza alcun lume, di giorno in cieca notte vo brancolando: e non so quando o come mi ritorni a veder l'amato raggio. Ahi, lasso me dolente: or fosse almeno la notte mia tal notte, qual'è quella ch'al cader del suo sole al mondo sorge, ch'in quella dolce notte in ogni verso si posa in pace! Rive, prati e poggi valli, monti, campagne, selve e fonti han dolce requie, e i miseri mortali quetan le stanche membra e ogni affanno, ogni fatica, mandano in oblio. Ma non è tal la mia, che cieco e solo vo intorno errando. E non han pace o tregua gli occhi miei, non i piedi e non la lingua; no 'l pensir, no 'l desir, non i sospiri. E s'alcun è che turbi l'altrui pace, io son quel desso; che son sol colui che col continuo suon de' miei lamenti ho gi

Il consiglio del negro piacque al fervido Giovanni, il quale, cambiata direzione ai passi, li volse verso la chiesa del convento di Montenero, da cui erano distanti quattro miglia, ma che esso si proponeva di abbreviare tracciando la linea più retta che gli fosse possibile per quei campi e prati che gli si paravano davanti.

, la canzonatura della ricchezza! Ma guardala fuori, la ricchezza. È , fuori della finestra. Sono quei prati, quei boschi, quel lago e quei vigneti. La ricchezza è delle cose. Ma intanto ti affanni a conquistarla. Cerco di bastare a me stesso. La legge della vita è di non campare a spese altrui. dei vivi, dei morti. Pausa. Perchè vai in quella casa?

Ancor non era Nata in quei giorni, o verde Chiaravalle, Nel dolente pensier d'un cenobita Quest'abbazia, che in mezzo ai prati erompe Gotica mole e par fatto di pietra Malinconico sogno.

Parola Del Giorno

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