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Aggiornato: 2 giugno 2025
E così il capitano Bonifazio congiurava senza pericoli, e senza suscitare il minimo sospetto faceva parte d’una vendita di carbonari. La sua corrispondenza politica non era mai affidata alla posta, e gli arrivava sempre per mezzo di amici, o di messi speciali. Nel mese di maggio del 1820 il capitano Bonifazio dovette recarsi in Polesine per intelligenze con quei Carbonari, e poi a Milano per riferire ai capi della setta lombarda. Domandò il passaporto pel regno Lombardo-Veneto col pretesto di fare un viaggio agricolo, nel quale si proponeva lo studio di alcune colture speciali, che facevano difetto nella provincia di Treviso, come quelle del canape e dei prati a marcita. Il maestro Zecchini fu chiamato alla Polizia per le necessarie informazioni. Egli assicurò il commissario che il signor Bonifazio era un appassionato agricoltore, che aveva gi
Nel parco, nel bosco, ne' prati, avevan passeggiato per molto tempo. Avevan calpestato moltissima erba odorosa, e le scarpette della signora dovevan esserne profumate; lei si lagnava di una pietruzza fra la calza di seta e la suola. Avevan disturbato una quantit
La donna riprese il dottorone, con lo stesso accento ispirato col quale aveva, un momento prima, recitato i versi di Prati è la poesia della vita, è la bellezza...
Questi non temette l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini, per le aiuole e i prati del parco Pamfili, dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo, a vita ed a morte.
Una differenza notevole fra le Alpi Marittime e quelle settentrionali è poi la mancanza, superiormente alle foreste, di quella zona quasi continua di prati alpestri che attornia gran parte delle valli svizzere. L'estensione dei prati è qui di poco rilievo, specialmente sul lato sud, ove occupano appena 3000 ettari, mentre su quello nord si estendono almeno a 16.000.
Fu allora che incominciò a vedere angeli erranti nell'accavallamento delle nubi, schiere di cherubini sui prati quando saliva la nebbia, e, se l'arcobaleno cingeva i monti, si buttava in ginocchio in preda all'estasi, tendendo le pupille verso le vette dove gli sembrava di scorgere profetiche parole scritte in lingue di fuoco.
Eppure il cielo era del più limpido azzurro, e fin dove l'occhio poteva vagare non scorgevasi che la linea immobile dei prati, dei piccoli sentieri onduleggianti sul pendio. Nel fitto degli alberi cantavano tranquillamente gli uccelli, e le farfalle si libravano a volo punteggiando di macchie azzurre, bianche e dorate l'uniforme verdezza delle siepi. Padre, che è ciò?
I giardini spiegano gran lusso di fiori in eleganti canestri che spiccano sul verde smeraldo dei prati e sul fondo cupo degli alberi, sotto alle cui ombre si perdono tortuosi sentieri.
Abbiamo continuato il nostro giro per l'estancia, sotto un sole torrido che accecava e stordiva. Ed ho un ricordo vago di quella corsa per prati senza fine.
Per non cadere in escandescenza io fuggivo precipitosamente, chiudendo le porte con violenza, e correvo attraverso i prati decapitando col mio bastoncello tutti i fiori che alzavano la testa sugli altri e maledicendo la sorte, il passato, il presente, ed avrei mandato a rotoli il mondo.
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