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Vieni, Maria, dissele il marito, facendo con molta premura alcuni passi verso di lei. Mi scuserai del ritardo: capisco, il pranzetto che mi avevi preparato è gi

Non si dimentichi delle tre giornate di gozzoviglia carceraria. Sono tre giornate che si segnano lungo l'anno colla matita rossa. Alcuni si preparano la pancia come se dovessero andare a un banchetto. A Natale, a Pasqua e nel giorno dello Statuto ci si serve un pranzetto che ci fa venire l'acquolina.

Un giorno, sull'imbrunire, egli passava dalla via di Santa Margherita coll'involtino dalla carta rosa, di prosciutto di San Daniele e di mortadella, ch'era stato a prendersi apposta per il pranzetto, quando addocchiò quello "splentore di pionta" che entrava nel negozio di musica del Ricordi. "Oil

La Teresa così, non avendo da un pezzo avuta la consolazione di vedersi riuniti d'intorno i suoi tre figli, e tenendosi quasi certa che Damiano potesse uscir salvo della coscrizione, lasciavasi andare ad un insolito buon umore; parlava ella sola per gli altri insieme, voleva che i figliuoli facessero buon viso al suo pranzetto.

Ai primi di ottobre ebbero luogo le fauste nozze di Amedeo e di Regina, alle quali Flora non potè assistere come aveva promesso. A stento trovò un quarto d'ora nella giornata per correre a salutare e baciare all'imbarcadero la sposa, che partiva per un breve viaggio di due giorni fino a Locarno e alla Madonna del Sasso, dove aveva promessa una «divozione». Erano alla riva Bortolo, Maria Giulia, la zia Maddalena, il parente dell'osteria del Gallo, dove s'era celebrato il modesto pranzetto, don Malachia che li aveva benedetti, gli amici barcaiuoli che avevano diviso con Amedeo i trionfi delle regate, le compagne della sposa e una piccola folla di gente del paese, che prendevano parte alla gioia di quei due ragazzi come se fosse la gioia di ciascuno e di tutti. Amedeo vestito di nuovo con una giacchetta di panno nero, su cui spiccava una lunga cravatta celeste, aveva l'aria imbarazzata e confusa di un monello colto sul fatto di una bricconeria, schivava gli occhi degli amici che tentavano di abbracciarlo, e per darsi un'attitudine seguitava a mordere ed accendere un bel sigaro nuovo che gli aveva regalato il signor Cresti in un elegante astuccio di cuoio. Regina in un vestito di pannino grigio su cui il suo bell'oro giallo faceva una stupenda figura con nulla in testa, e per tutto bagaglio uno scialle sul braccio e una valigetta in mano, si lasciava carezzare, baciare e stringere da tutte le donne, da tutte le ragazze che la invidiavano senza rancore. Era un pallida per le molte emozioni e per la stanchezza delle ultime giornate, ma gli occhi sereni e aperti lasciavano vedere fino in fondo la sua felicit

In quel tempo felice Silvio la adorava, le usava le più delicate attenzioni, le procurava ogni distrazione possibile, il passeggio, le gite in carrozza o in ferrovia nei paesi vicini. La povera nonna temeva sempre che le mancasse qualche cosa, le offriva tutto quello che poteva farle piacere, si affaticava per servirle ogni giorno un pranzetto appetitoso.