Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 5 maggio 2025


Dopo simile ingegnosa teoria non ci deve meravigliare se molte signore invidiavano la vita delle cortigiane di professione. Brantôme racconta che una cortigiana venne a Roma per dare lezioni alle dame di corte, ella diceva: «Il nostro mestiere è tanto caldo, quando si è ben appreso, che si ha mille volte più piacere di praticarlo con parecchi che con un solo».

Tutte le contadinotte se lo contendevano, ammirandolo; e intanto celiavano sopra la Veronica e invidiavano la bella Ottavia... e Lalla vedeva quest'ultima insuperbire del suo trionfo. Ma dove Frascolini proprio furoreggiava, era nel finale dell'ultimo atto, dopo la famosa traversata.

Chi lo avrebbe detto? Questo felice mortale si sentiva talora invidioso a sua volta di quelli che lo invidiavano. Invidiava quei figli di famiglia, novizi nella vita, pei quali egli era un re: invidiava loro gli amori contrastati, le difficolt

Finalmente tutti completamente illusi acconsentirono al matrimonio e giunse il giorno nel quale uniti per sempre a braccio uno dell'altro esciti dalla chiesa si avviavano verso casa. La folla che era accorsa numerosa applaudiva a questa unione, e i giovani e le fanciulle da marito si comunicavano tra loro la propria ammirazione. Molti anzi invidiavano questa coppia che tutti chiamavano felice.

E tutti, poichè a quell'ora non c'erano donne in volta, tutti invidiavano lo sposo, non lei. Ma l'essere così vicini e il sostenere tutte quelle occhiate e giaculatorie dei viandanti, non li custodiva mica dal freddo. Certi buffi gelati scendevano tratto tratto dalla collina di Superga, che non erano punto piacevoli, e la bella inglesina incominciava a tremare. Avete freddo? chiesele Ariberti.

Ai primi di ottobre ebbero luogo le fauste nozze di Amedeo e di Regina, alle quali Flora non potè assistere come aveva promesso. A stento trovò un quarto d'ora nella giornata per correre a salutare e baciare all'imbarcadero la sposa, che partiva per un breve viaggio di due giorni fino a Locarno e alla Madonna del Sasso, dove aveva promessa una «divozione». Erano alla riva Bortolo, Maria Giulia, la zia Maddalena, il parente dell'osteria del Gallo, dove s'era celebrato il modesto pranzetto, don Malachia che li aveva benedetti, gli amici barcaiuoli che avevano diviso con Amedeo i trionfi delle regate, le compagne della sposa e una piccola folla di gente del paese, che prendevano parte alla gioia di quei due ragazzi come se fosse la gioia di ciascuno e di tutti. Amedeo vestito di nuovo con una giacchetta di panno nero, su cui spiccava una lunga cravatta celeste, aveva l'aria imbarazzata e confusa di un monello colto sul fatto di una bricconeria, schivava gli occhi degli amici che tentavano di abbracciarlo, e per darsi un'attitudine seguitava a mordere ed accendere un bel sigaro nuovo che gli aveva regalato il signor Cresti in un elegante astuccio di cuoio. Regina in un vestito di pannino grigio su cui il suo bell'oro giallo faceva una stupenda figura con nulla in testa, e per tutto bagaglio uno scialle sul braccio e una valigetta in mano, si lasciava carezzare, baciare e stringere da tutte le donne, da tutte le ragazze che la invidiavano senza rancore. Era un pallida per le molte emozioni e per la stanchezza delle ultime giornate, ma gli occhi sereni e aperti lasciavano vedere fino in fondo la sua felicit

Si parlò dapprima del passato, dei compagni dell'infanzia, poi si passò a ragionare degli avvenimenti politici, delle fortune d'Italia e della grandezza di Roma, e tutti invidiavano la sorte di Sandrino che coll'influenza dello zio avrebbe preso un bel posto nella vita pubblica. A tali discorsi Annina abbassava gli occhi, e soffocava i sospiri.

Parola Del Giorno

1134

Altri Alla Ricerca