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Aggiornato: 1 giugno 2025
Questo è il meriggio! Questo è il triste meriggio della mia Povera vita! Io sono solo e piango, Ed amo ancora! Oh!... N'ho provate tante D'amarezze quaggiù!... Negli anni primi Io senza guida rimasi qui in terra; Poscia, orrende compagne, ebbi la fame, E la miseria, e il freddo, e la crudele Compassion dei felici, e l'ironia Dei mille!...
Tu ti senti male, povera anima! io le dissi, accorato, con un po' di sbigottimento, guardandola fiso. Ho freddo. Va. Portami il mantello, subito.... Ti prego. Corsi giù da Calisto, mi feci dare il mantello; risalii subito. Ella aveva fretta d'indossarlo. L'aiutai. Quando si riadagiò nella poltrona, nascondendo le mani dentro le maniche, disse: Sto bene, così.
Nessuno le domandò se avesse anche veduto il conte Gino Malatesti. La povera fanciulla non versò la piena del suo dolore che ai piedi del confessore, del buono e compassionevole Don Pietro. Figlia mia! esclamò egli. Ve lo avevo pur detto! Perchè andare laggiù? Ebbene, che c'è di male? replicò la fanciulla. L'ho veduto, e son qua, più forte a soffrire, che non mi sentissi da prima.
Non ci era Dio, nè santi. Si trattava di una povera figliuola che egli avrebbe disonorata... Un altro pensiero sorgeva improvviso nel suo animo turbato: forse l'aveva gi
Si udirono le voci, il trepestio degli operai in commissione, e subito, il Fontanella, frenandosi, vincendosi ancora, andò loro incontro e presentò, con grandi espansioni, l'illustre conferenziere, il benemerito segretario generale. La povera gente che lavora è sempre di buona pasta e quando proprio non muore di fame, si lascia calmare e persuadere facilmente a parole, a promesse.
Ma non era tempo per nessuno di fare indagini troppo minute: l'essenziale era di provvedere, di correre ai rimedii, di salvare, se fosse possibile, la povera inferma. Che cosa pensava il medico? che cosa consigliava? Il medico Soleri per allora non pensava, non consigliava nulla; bensì aveva molto da fare.
La povera, la derelitta Camilla inconscia ancora della perdita del suo Silvio e coi segni in volto delle passate sventure, aiutava macchinalmente le tre pietose.
Però non ci riusciva che a mezzo, e Odoardo si lasciava scappar qualche volta un sospiro e un'esclamazione: Povera sorellina mia! Ella non gli permetteva di continuare, e mettendosi un dito sulla bocca, diceva in tono di comando; Zitto. Non voglio questi compianti. Quando non aveva testimoni, quand'era sola, le accadeva spesso di sentirsi le guancie inondate di lagrime.
Nella confusione della partenza m'ero dimenticato di lei. Eppure dopo tanti anni ho ancora vivissima in me la sua immagine! Povera vecchia, santa donna: quanto mi sono rimproverato di non essere tornato indietro a stringer la sua mano aggrinzita dal lavoro! Allora non credevo di non averla a riveder più. Addio! con un cenno di mano si piglia commiato per tutta l'eternit
Maddalena è posta un po' in disparte; finge occuparsi in un lavoro d'ago, ma i suoi occhi sono fissi in volto alla figliuola e gode la povera madre contemplando quelle guancie su cui sembrano ritornate le rose della salute. Flavio cerca con una mano la mano della giovinetta che glie l'abbandona con gaudio trepidante; le loro vergini anime sossultano d'amore.
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